Tre
Attualità, Carpi, Cultura e Spettacoli, Territorio
Pubblicato il Settembre 18, 2025

Tre mostre al Museo di Palazzo Pio per trasmettere saperi e valori

Dal 19 settembre, per il festivalfilosofia su Paideia, “Di mano in mano. Dal filo alla maglia”, “Angeli. Messaggeri tra cielo e terra” e “Formare la storia” sull’identità carpigiana

I curatori delle mostre al Museo di Palazzo Pio

La “Paideia” intesa come trasmissione: del “saper fare” che si apprende nei laboratori, del messaggio di Dio che istruisce sulla strada da seguire, dell’identità di una città che si forma anche attraverso i suoi istituti culturali. È questo passaggio di conoscenze, saperi, valori, da una generazione all’altra, dal divino all’umano, il concetto alla base delle tre mostre allestite al Museo di Palazzo dei Pio in occasione del Festival Filosofia che inaugurano venerdì 19 settembre: “Di mano in mano. Dal filo alla maglia”, che racconta la tradizione artigianale e l’ingegno creativo del territorio carpigiano dalla ceramica alla scagliola, dal truciolo alla maglieria; “Angeli. Messaggeri tra cielo e terra”, un percorso tra le opere d’arte del museo e della città che evidenzia il ruolo di intermediazione con il sovrannaturale affidato a queste creature; “Formare la storia. Percorsi di costruzione dell’identità di Carpi” che esplora il ruolo fondamentale del Museo e dell’Archivio storico nella definizione della memoria e della coscienza della comunità carpigiana e nella trasmissione dell’identità collettiva.

Le tre mostre inaugurano venerdì 19 settembre a partire dalle 19: “Di mano in mano” in sala dei Mori; “Angeli” nella sala dei Trionfi; “Formare la storia” nella sala della Dama (per quanto riguarda la parte museale, la mostra si sviluppa anche negli spazi dell’Archivio storico e qui inaugura alle 18).

Nei giorni del festival le mostre sono aperte a ingresso libero e gratuito, venerdì 19 e sabato 20 settembre, dalle 10 alle 23; domenica 21 settembre, dalle 10 alle 20.

Come commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Carpi Giuliano Albarani, “nella loro diversità e nelle rispettive peculiarità, le tre mostre progettate e realizzate da Musei e Archivio focalizzano una questione di impressionante attualità, che solo uno sguardo alla storia della cultura e delle arti ci consente di inquadrare nella giusta misura, magari prospettando qualche risposta alla crisi odierna: che cos’è e come si attua la trasmissione, dei saperi come dei valori, tra le persone e le generazioni, fra dimensione pratica e dimensione spirituale”.

Curata dalla direttrice del Museo Manuela Rossi, la mostra “Di mano in mano. Dal filo alla maglia” parte dal laboratorio o dalla bottega rinascimentale come luogo di apprendimento per raccontare il lungo percorso identitario e formativo dei laboratori domestici nel corso dei secoli, soffermandosi sulla capacità creativa del territorio e sul passaggio dalla materia prima al prodotto finito. Il laboratorio è spazio di collaborazione tra maestri e apprendisti, luogo di relazioni professionali e familiari, dove l’artigianato diventa arte. Carpi ha adottato questo modello produttivo fin dal Quattrocento, con botteghe familiari di ceramica graffita e poi di scagliola, le stesse dove, tra Sette e Ottocento, è nata la produzione di cappelli di truciolo basata sul lavoro a domicilio. Dopo la guerra, il lavoro delle donne a casa è stato, nuovamente, alla base dello sviluppo dell’industria della maglieria. Curata da Manuela Rossi, la mostra rimarrà aperta fino a marzo 2026.

“Angeli. Messaggeri tra cielo e terra”, a cura di Benedetta Lugli, esplora il ruolo di messaggero degli angeli: il loro compito, infatti, è mostrare la volontà di Dio, fornire istruzioni (nel senso letterale di istruire, far apprendere), indicare la strada da seguire. La mostra racconta questo fondamentale ruolo di intermediazione tra l’umano e il sovrannaturale attraverso le opere d’arte presenti nel Museo e nelle chiese carpigiane, il Duomo, San Nicolò e la Sagra, in un percorso diffuso che indaga il significato educativo di questa trasmissione tra cielo e terra (la mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2026).

E, infine, “Formare la storia. Percorsi di costruzione dell’identità a Carpi” attraverso la storia del Museo e dell’Archivio propone un duplice piano di riflessione: da un lato comprendere il senso del Museo al di là del valore artistico dei materiali che custodisce (con un focus su Rinascimento e Risorgimento), dall’altro la parte archivistica sottolinea il ruolo dell’Archivio non solo nella custodia ma nella trasmissione della memoria legata alla Liberazione e alla ridefinizione dell’identità nazionale. La mostra è curata da Natascia Arletti del Centro di ricerca etnografica, Tommaso Carlino dei Musei di Palazzo dei Pio, Nicola Schincaglia ed Eleonora Zanasi dell’Archivio storico comunale e sarà visitabile fino all’8 dicembre in Archivio e fino al 6 gennaio 2026 in Museo.

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