Pellegrinaggi, da Carpi a Roma cinque volte
Un sorprendente richiesta di “ vivere il Giubileo della Speranza”
Tutto è iniziato a Limidi nel modo più semplice: tre persone, quasi un piccolo coro, hanno chiesto se era prevista una forma organizzata di Giubileo a Roma. Dopo il via libera del consiglio pastorale, una prima locandina è stata esposta anche a Sozzigalli. I posti si sono esauriti in fretta, mentre si allargava il cerchio delle richieste. Altre locandine sono state esposte anche nelle parrocchie vicine, e si è passati dal primo pellegrinaggio (sabato 14 giugno) ad altri quattro in fase di svolgimento (13 settembre; a seguire 11 e 20 ottobre; poi l’8 novembre). La forma scelta è semplice: viaggio in freccia rossa, un bus privato per i trasferimenti da Santa Maria Maggiore (con la preghiera davanti alla tomba di Francesco) a San Giovanni in Laterano e a San Pietro: processione con la Croce, preghiera davanti all’altare della Confessione, un momento di raccoglimento e ritorno in serata a Carpi. Non è tutto qui, in verità. Ogni volta ci siamo preparati insieme con un “ritiro”: mentre si davano indicazioni per un viaggio sereno, abbiamo chiesto che ciascuno raccontasse le motivazioni di questo viaggio; motivazioni sintetizzate in due domande: “perché voglio fare il Giubileo?”; e “Che cosa mi aspetto da questa esperienza?”. In questo incontro a gruppi è avvenuto uno primo, fruttuoso scatto di unità: un sentirsi corpo, un ritrovarsi dentro sentimenti ed aspirazioni comuni a tutti. Al ritiro era stato consegnato un progetto di revisione di vita, scandito sulle opere di misericordia corporali e spirituali (progetto disponibile a chi ne volesse fare richiesta). Questo scambiarsi i desideri di una vita più legata al Vangelo, riconoscendo lacune, ritardi, scarsa attenzione, ha incoraggiato tutti, ha messo davanti agli occhi la possibilità di un impegno corale, fonte di gioia, di vita bella.
Di come è andato il viaggio, della collaborazione di una guida molto preparata anche sul piano spirituale si potrà scrivere ancora. Non è tutto finito con il ritorno da Roma. Qualche settimana dopo c’è stato un nuovo ritiro dove ciascuno ha raccontato sì le proprie emozioni ma anche le decisioni prese. Diverse persone hanno parlato di una vita di preghiera più intensa, altre hanno narrato gesti di riconciliazione, qualcuno di una vita più sobria a favore dei poveri. In tutti era vivo il desiderio di non interrompere un cammino iniziato. A motivo di questo sono programmati due Giubilei in diocesi (in Duomo domenica 23 novembre, in Santa Chiara domenica 14 dicembre). E’ stata poi accolta una richiesta corale: ritornare a Roma per un incontro con papa Leone. Si parla della primavera prossima.