Sanità, verso una “Dementia Friendly Community”
Tante iniziative per la settimana dell’Alzheimer. Ragazzoni (Gafa): “Lavorare insieme sulla Cura”
di Maria Silvia Cabri
L’Alzheimer non è solo una malattia neurodegenerativa, ma una vera e propria emergenza sociale. Secondo la Sigot (Società italiana di geriatria ospedale e territorio), nel nostro Paese sono oltre 4 milioni le persone direttamente coinvolte: 1,1 milioni di pazienti con demenza e almeno 3 milioni di caregiver familiari, spesso soli ad affrontare un enorme peso psicologico, fisico ed economico. La Federazione Alzheimer Italia, in collaborazione con Alzheimer’s Disease International (Adi), ha presentato in vista della Giornata dedicata il “Rapporto mondiale Alzheimer 2025”, che pone al centro della cura un tema troppo trascurato: la riabilitazione. Il documento dimostra, attraverso analisi e casi studio, come gli interventi riabilitativi possano aiutare le persone con demenza a mantenere più a lungo le funzioni cognitive, l’autonomia e la partecipazione sociale, migliorando la qualità della vita e ritardando l’ingresso in strutture residenziali. “Dobbiamo smettere di pensare che la vita finisca con la diagnosi di demenza – afferma Mario Possenti, segretario genera-le Federazione Alzheimer Italia –. Una persona può vivere ancora a lungo, in modo pieno e con dignità, se ha accesso a un sostegno efficace e personalizzato, capace di valorizzare le capacità residue e accompagnare la famiglia”.




