Incontri, costruire relazioni fraterne a partire dalle città
In un convegno le prime reazioni alla lettera pastorale del vescovo Erio
Papa Leone XIV ha detto che servono “un forte e coraggioso no alla guerra e un sì alla pace e alla fraternità”. Lo ha detto in un discorso tenuto durante il III° World Meeting on Human Fraternity, invitando alla pace e alla fraternità e richiamando il racconto biblico di Caino e Abele. Ha aggiunto che ci vogliono “percorsi popolari, che includano anche i poveri, non come destinatari di aiuto, ma come soggetti di discernimento e di parola”. “Abbiamo bisogno di una estesa ’alleanza dell’umano’, fondata non sul potere, ma sulla cura; non sul profitto, ma sul dono; non sul sospetto, ma sulla fiducia. La cura, il dono, la fiducia” sono “pilastri di un’economia che non uccide”. Queste parole vanno coraggiosamente in controtendenza rispetto al mondo attuale e all’informazione dove sempre di più emergono accenni alla probabilità o inevitabilità di una guerra futura. Qualcuno parla già di guerrieri europei, che forse non ci sono, perché i nostri giovani, nonostante i problemi che sembrano dare alla società, in realtà sono imbelli, figli di una civiltà europea che non riesce più a concepire l’azione violenta e il sacrificio di giovani vite come un modo di preparare il futuro. Questi temi sono stati affrontati anche in una serata sul tema “Costruire insieme un futuro di pace: speranza o utopia?” che si è tenuta lo scorso 10 settembre, presso la Parrocchia di Gesù Redentore a Modena.
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La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale YouTube NotizieCarpi.