Missioni,
Carpi, Chiesa, Il Settimanale
Pubblicato il Settembre 26, 2025

Missioni, la vera ricchezza è nel dono

Le volontarie in Thailandia raccontano la loro esperienza al fianco degli ospiti della Casa degli Angeli

Otto volontarie sono state ospiti alla Casa degli Angeli in agosto. Pubblichiamo le loro testimonianze: quelle di Graziella Ferraresi, Benedetta Bussei, Giorgia e Martina Po, Pia Spigato, Annachiara Maccari e Sonia Peluso.

Graziella Ferraresi

Siamo tornate da Bangkok con il cuore pieno e gli occhi ancora lucidi. Tre settimane alla Casa degli Angeli, insieme alle mie tre nipoti, sono state un dono che nessuna di noi dimenticherà. Avevo sognato questi giorni per loro come regalo della nonna: non un oggetto, ma un viaggio del cuore per un’esperienza a me molto cara. Volevo che le mie nipoti scoprissero la gioia del servizio, l’emozione dell’incontro, la bellezza del donarsi. E così è stato. Ogni giorno era una festa di sorrisi, giochi, carezze, risate condivise con bambini affetti da gravi disabilità, con le loro mamme, gli educatori e le volontarie della nostra Diocesi. Il nostro unico obiettivo era farli ridere, farli sentire amati, far vivere loro giornate da favola. A guidarci in questo cammino c’era suor Angela, carpigiana come noi, amica di lunga data. La sua presenza ci ha fatto sentire a casa, anche dall’altra parte del mondo.

Il momento più toccante? Una semplice frase, detta da una delle mie nipoti, che racchiude tutto: “Siamo arrivate povere, veniamo da una società ricca. Andiamo via ricche, da un paese povero”. In quelle parole c’è il miracolo che abbiamo vissuto. Abbiamo ricevuto il centuplo di ciò che abbiamo dato. Abbiamo scoperto che la vera ricchezza è fatta di sguardi, di abbracci, di tempo condiviso. Questa esperienza ha aperto per sempre il nostro cuore. E se anche solo una persona, leggendo queste righe, sentirà il desiderio di mettersi in cammino, allora il dono continuerà a moltiplicarsi.

Giorgia Po

La difficoltà nel raccontare questa esperienza, da quando siamo rientrate, è indice di questa missione. Abbiamo vissuto a pieno 21 giorni in Casa, li abbiamo vissuti con energia, vitalità e naturalezza, guidate ogni giorno dalle nostre emozioni e dai nuovi sentimenti che stavano nascendo verso chi condivideva con noi le ore di esperienza. È difficile raccontare la bellezza delle risate che uscivano dal cuore delle mamme e dei ragazzi a causa dei nostri vani tentativi di imparare parole thailandesi o durante un semplice gioco con la palla. È difficile raccontare la forza che trasmettono tanto i sorrisi quanto le lacrime di chi vive la Casa tutti i giorni dell’anno. È difficile raccontare il legame che si è creato dopo aver condiviso momenti di quotidianità, di straordinarietà e di aiuto reciproco. Sono tornata a casa con gli occhi e il cuore pieni di tanto, un tanto a cui ancora non so dare un nome se non gratitudine; gratitudine nei confronti di mia nonna che ha conservato in uno scrigno questa esperienza per noi, gratitudine per le mie compagne di viaggio che sono state un punto fermo, gratitudine per Suor Angela perché dà vita ogni giorno a questa Casa ed è un faro potentissimo per chiunque passi di lì e, infine, una gratitudine immensa per le mamme e i ragazzi della Casa degli Angeli che ogni giorno, ogni momento, mi hanno regalato un tassello da mettere nel mio cuore da aprire per diffondere questo amore gratuito.

Martina Po

La Casa degli Angeli è un luogo speciale in tutte le sue sfaccettature. La cosa che ti lascia il segno quando te ne vai sono i sorrisi delle persone che la popolano e questo fa tanto riflettere sul nostro approccio alla vita e sulle nostre priorità. È un esame di coscienza continuo: mamme e ragazzi che senza avere alcuna colpa, versano in situazioni di difficoltà immani, eppure amano all’infinito la vita e il prossimo, chiunque esso sia, incondizionatamente. Torno a casa con un bagaglio di umanità molto pesante che voglio condividere con chi incontro sul mio cammino.

Benedetta Bussei

Credevo di andare ad aiutare le mamme e i bambini ospitati da suor Angela; invece sono stati loro ad arricchire me, insegnandomi il valore dell’amicizia, dell’accoglienza, della gioia e dell’amore in ogni momento. Sono tornata a casa con il cuore colmo e il desiderio di diffondere tutto questo.

Pia Spigato

Non avevo mai pensato di spingermi così lontano, fino alla Casa degli Angeli. Eppure, quando si è prospettato questo viaggio, ho sentito come una chiamata. È stato un tempo di conversione del cuore e della mente. Come madre, vedevo la disabilità di un figlio come una disgrazia, un dolore senza senso. Ma in quell’angolo di Paradiso che suor Angela ha saputo creare, circondata da mamme serene, gioiose, collaborative e profondamente devote ai loro bambini, ho compreso che ogni croce può trasformarsi in grazia e in gioia. Grazie di cuore a suor Angela, alle mamme e ai bambini della Casa degli Angeli di Bangkok. Mi avete donato uno sguardo nuovo, che custodirò per sempre.

Annachiara Maccari

È stata un’esperienza fantastica, intensa e significativa, un’avventura che non è stata solo un viaggio in un’altra terra ma anche un viaggio di ricerca interiore. Sono partita con un gruppo di persone di Carpi che non conoscevo ma l’idea di partire per andare verso un paese sconosciuto con gente sconosciuta mi ha creato tanta adrenalina. Una volta arrivata sono stata accolta da persone incredibili, persone con il sorriso in viso, persone che ci hanno dato tutto nonostante non sapessero pronunciare il nostro nome, persone che ci hanno dato fiducia in così poco tempo.

Mi ha colpito in modo particolare la disponibilità di suor Angela e l’amore che metteva ogni giorno in ogni cosa che faceva, nel suo modo di essere vicino ad ogni persona specialmente dei più bisognosi. Nello stesso modo mi ha fatto riflettere l’affetto che i ragazzi e le mamme ricambiavano verso di lei e nei nostri confronti. Ci hanno accolto a braccia aperte dimostrando che non conta chi sei o da dove vieni ma quello che fai, come lo fai e quello che trasmetti. Nonostante sia rimasta solo due settimane sono riuscita a cogliere la profondità delle piccole cose, dello stare accanto a persone fragili con semplicità ma con generosità.

Sonia Peluso

Spesso quando mi chiedono come è andata riesco a rispondere solo che ho lasciato lì un pezzo di cuore e questo in effetti è quello che sento. Fin dai primi giorni alla Casa degli Angeli ho capito quanto speciali fossero i ragazzi e le mamme che aiutano lì, tutti con delle storie molto difficili alle spalle ma che sono riusciti a rialzarsi e adesso danno vita alla casa. Le mamme…delle donne fortissime, che sanno fare tutto per questi ragazzi e che danno loro un amore immenso, da loro ho capito quanto sia importante prendersi cura con tutto l’affetto possibile dei ragazzi perché questo fa veramente la differenza. Le ringrazierò all’infinito per avermi accolto nella loro quotidianità. Mi soffermo poi a parlare dei ragazzi perché sono loro l’anima della casa, nel mese che ho passato con loro ho fatto un “full immersion”. Una quotidianità molto semplice, fatta da lunghe passeggiate e da giochi insieme, ma che ogni giorno riesce a sorprenderti con qualcosa di nuovo, e fa apprezzare ogni piccolo traguardo raggiunto.

Durante il mio periodo con i ragazzi sono riuscita a capirne le personalità, ognuna diversa e unica. Un’unicità ricca, ho capito che la disabilità è un modo diverso di vedere il mondo. Questo è vero per i ragazzi e per tutti coloro che con i ragazzi vivono la quotidianità. Mi avevano detto al corso che in Missione si va non per fare ma per aprire la propria mente al mondo che ci accoglie. Io credo che il mondo che mi ha accolto in Thailandia mi abbia davvero dato un nuovo modo di vedere le cose.

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