San Giuseppe Artigiano, uno spazio partecipato
È iniziato un percorso comunitario di Placemaking che si concentra sul sagrato della chiesa
Nella parrocchia di San Giuseppe Artigiano a Carpi ha preso il via un entusiasmante percorso comunitario di Placemaking, una pratica innovativa che mette al centro la partecipazione collettiva per la valorizzazione e il miglioramento degli spazi pubblici. L’iniziativa coinvolge attivamente tutti i membri della parrocchia e si concentra in particolare sul sagrato della chiesa. Cuore pulsante della vita comunitaria, il sagrato non è soltanto un punto di passaggio, ma un luogo di relazione, di incontro e di dialogo per tutti che si apre al quartiere.
Cosa significa Placemaking?
Il Placemaking – letteralmente “creare luoghi” – è un approccio che punta a trasformare gli spazi condivisi in luoghi vissuti e accoglienti attraverso il coinvolgimento diretto delle persone che li abitano e li frequentano. Un percorso che vuole creare non solo luoghi funzionali ma anche belli e significativi per le persone. La collaborazione che si attiva col Placemaking rafforza il senso di appartenenza alla comunità favorendo l’inclusione e l’intergenerazionalità in modo divertente e dinamico. Un altro vantaggio di questo approccio è che propone trasformazioni con soluzioni facili, veloci, a basso costo e reversibili in modo che si possano testare e migliorare prima di un intervento definitivo.
Obiettivi del percorso
La dimensione relazionale, quella progettuale e quella collaborativa si intrecciano per raggiungere diversi obiettivi, quali: valorizzare il sagrato come luogo di accoglienza e socializzazione; favorire il senso di appartenenza alla comunità parrocchiale; stimolare la creatività e la collaborazione tra generazioni diverse; rendere il sagrato accessibile, bello e funzionale per ogni occasione; sperimentare un processo comunitario di riflessione che partendo dai luoghi che frequentiamo ci apra al resto del quartiere e ci abitui a sentirci chiesa in uscita.
Come si svolge il percorso
Questo progetto è coordinato da Stefania Campioli, architetto e urban designer, e Marco Iori, UX designer, sposi e parrocchiani di San Giuseppe, che sanno come facilitare il percorso di una comunità che riflette insieme e si dà obiettivi condivisi. Il progetto si articola in diversi momenti di ascolto, confronto e progettazione partecipata attraverso laboratori creativi, interviste ed attività condivise. Tutti i parrocchiani – giovani, adulti, anziani e famiglie – sono chiamati a confrontarsi, in una prima fase esplorativa, su come vivono l’area del sagrato, condividendo le loro esperienze. Le esigenze comuni, le problematiche e le opportunità che emergeranno saranno poi il punto di partenza della seconda fase in cui la comunità porterà idee, proposte e visioni che si tradurranno in soluzioni concrete che rispondano ai reali bisogni della parrocchia.
Don Carlo Bellini