Fondazione Hospice San Martino: serata comunitaria di condivisione
Il dottor Paolo Vacondio, responsabile della Rete locale di cure palliative dell'Ausl di Modena, ha presentato il suo libro
Il dottor Paolo Vacondio
Ieri sera, 11 novembre, in occasione della festa liturgica di San Martino di Tours, la comunità di San Possidonio. che ospiterà il costruendo Hospice, ha accolto con partecipazione l’iniziativa promossa dalla Fondazione Hospice San Martino in collaborazione con la parrocchia locale. Dopo la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della Diocesi, nella chiesa parrocchiale, la serata è proseguita a Villa Varini per una conviviale cena e si è conclusa con la presentazione del libro “Sediamoci qui. Introduzione alle cure palliative” del dottor Paolo Vacondio, responsabile della Rete locale di cure palliative dell’Ausl di Modena.
Monsignor Manicardi, nella sua omelia, ha ricordato la figura di San Martino come simbolo di cura e condivisione: quel celebre gesto del mantello tagliato in due per coprire un mendicante seminudo nella notte gelida rappresenta la carità incarnata, l’uscita dal proprio privilegio per stare accanto all’altro.
Proprio questa immagine è stata richiamata quale paradigma della missione dell’Hospice: “Vestire”, ossia prendersi cura nella sua integralità di colui che sta attraversando il confine delicato tra il fine-vita e la dignità del presente. La Fondazione ha scelto San Martino non meramente come riferimento simbolico, ma come modello operativo: far dell’accoglienza, della prossimità, dell’ascolto la sostanza del proprio progetto, incarnato nel suo motto “Passione per la vita”.
La cena in Villa Varini, cui hanno partecipato numerosi cittadini, volontari, operatori sanitari e rappresentanti dell’amministrazione comunale, è stata un bel momento conviviale, tessuto di relazioni.
La presentazione del libro del dottor Paolo Vacondio, “Sediamoci qui”, ha quindi concluso la serata con un momento di alto spessore culturale. Il volume, edito da Incontri Editrice nel 2019, si presenta come “un forte, diretto e coinvolgente reportage dalla prima linea delle cure palliative” in cui l’autore mescola riflessioni teoriche e vissuti di medici, pazienti, familiari. Al suo interno Vacondio introduce il concetto di “medicina scalza” — ovvero quella medicina che si fa immersa nella concretezza dell’accompagnamento dell’altro — e affronta le cure palliative non come arrendersi alla fine, ma come percorso a tutto tondo che accoglie la persona, il dolore, la spiritualità e la comunità.
Un momento della serata
La sintonia fra la festa di San Martino, la futura attività dell’Hospice e il messaggio del libro è emersa chiaramente: l’idea di coprire, di stare accanto, di “sedersi qui”, coinvolgere, accompagnare, condividere. In un territorio come quello di San Possidonio, dove, con il percorso e la successiva nascita dell’Hospice, la dimensione della cura si intreccerà sempre più con il volontariato e la partecipazione, l’evento è riuscito davvero a tenere insieme la profonda commemorazione liturgica con una altrettanto profonda riflessione su una comunità che cura e accoglie quale sarà l’Hospice San Martino in costruzione.
In conclusione, la giornata ha mostrato una piena riuscita: ha raccolto persone, ha fatto cultura, ha fermentato un senso rinnovato di cura. Il gesto di San Martino – “vestire il povero” – non è rimasto mero ricordo, ma si è tradotto in impegno presente e futuro per la Fondazione e per tutti i partecipanti.




