Oratorio Eden tra l’anniversario della consacrazione della cappella e la ciclofficina Alfred Garage
25 anni fa la consacrazione della cappella cuore di tutte le esperienze educative
di Pietro Paulo Spigato
È stato festeggiato come meglio non si poteva il 25° anniversario della consacrazione della cappella dell’Oratorio Eden, con due iniziative che avranno un riflesso sociale positivo sulla comunità, rivolte a giovani e giovanissimi: una ciclofficina gestita da educatori, volontari e ragazzi frequentanti l’Oratorio e l’attivazione di un laboratorio di lingue e cultura cinese, rivolto agli alunni cinesi dell’Istituto Sacro Cuore. La presentazione dei due progetti è avventa lo scorso 17 novembre alla presenza del presidente dell’Aceg don Massimo Dotti, del direttore dell’Oratorio Simone Ghelfi e del dirigente scolastico Claudio Cavazzuti, a cui è seguita la celebrazione eucaristica presieduta da don Francesco Cavazzuti nella cappella ideata da don Nino Levratti e Romano Pelloni e consacrata nel 2000 dal vescovo Elio Tinti.
Ciclofficina Alfred Garage
La ciclofficina “Alfred Garage” è situata a ridosso del campo sportivo dell’Oratorio Eden, nel garage che fino a pochi mesi fa fungeva da deposito attrezzi e materiali. Il lavoro dei volontari è stato incredibile: oltre al rifacimento del pavimento, il locale è stato completamente svuotato, ripulito e dotato di tutte le strumentazioni necessarie per la riparazione delle biciclette. “Alfred Garage” si pone non solo come un laboratorio di meccanica e fai da te, bensì come un ambiente formativo capace di mettere insieme manualità, responsabilità e spirito di gruppo, rivolgendosi in modo particolare agli adolescenti e ai giovani. Deve il suo nome allo storico custode dell’Oratorio, Alfredo Malavasi, figura amatissima nella comunità per il contributo essenziale dato negli anni nel far funzionare e nel prendersi cura degli spazi dell’Eden, come ha raccontato il vicedirettore Emanuele Stassi: “Alfred Garage è dedicato ad Alfredo, il mitico custode che si è occupato di tantissime cose…”




