Concerto degli Auguri con Coro Arcobaleno e il Coro Giovanile dell’associazione USHAC
Il Coro Arcobaleno e il Coro Giovanile dell’associazione USHAC Carpi si sono esibiti insieme al coro Le Nuvole del Gruppo Parkinson Carpi, proponendo un repertorio curato dal maestro Carlo Alberto Colombini.
Il Coro Arcobaleno e il Coro Giovanile dell’associazione USHAC Carpi si sono esibiti insieme al coro Le Nuvole del Gruppo Parkinson Carpi, proponendo un repertorio curato dal maestro Carlo Alberto Colombini.
Gli interpreti hanno condiviso con il pubblico, che si è ritrovato l’8 dicembre 2025, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, un percorso musicale che ha aperto simbolicamente il tempo dell’Avvento, creando un clima di raccoglimento e gioia condivisa. L’intervento del soprano Serena Daolio ha ulteriormente impreziosito la serata, offrendo momenti di particolare intensità vocale ed espressiva.
Nel corso dell’evento è emerso con evidenza l’impatto che il canto corale ha sui partecipanti, come ha spiegato Carlo Alberto Fontanesi, da anni impegnato nell’attività dei cori riuniti. Le esibizioni pubbliche, ha raccontato, rappresentavano per i ragazzi un’occasione capace di emozionare, valorizzare e rafforzare il loro senso di appartenenza. Durante le prove non mancavano momenti di distrazione, ma, una volta saliti sul palco, tutti mostravano un impegno straordinario, consapevoli di essere parte di un’unica realtà in cui ciascuno conta e contribuisce al risultato finale. Questa consapevolezza, secondo Fontanesi, era la ragione principale per cui i partecipanti non mancavano mai agli appuntamenti e alle prove.
Fontanesi ha ricordato anche come la collaborazione tra i due cori fosse ormai una prassi consolidata dal 2009, nata da un percorso condiviso tra associazioni che si occupano di persone con diverse forme di fragilità. La sinergia tra giovani con disabilità e persone affette da Parkinson aveva portato negli anni a risultati significativi, grazie a un impegno costante e alla motivazione data dal vivere insieme il traguardo dell’esibizione pubblica.
Il valore terapeutico del canto corale è stato tratteggiato con chiarezza: per i più giovani rappresentava un mezzo per far emergere abilità latenti e potenziarle; per le persone con Parkinson costituiva un modo per conservare le funzioni residue, contrastando, almeno in parte, il progredire della malattia. Attraverso il canto venivano esercitati la respirazione, i muscoli facciali, il diaframma, la memoria e l’attenzione, offrendo un beneficio globale che univa corpo e mente.
Tra le voci dei cantori si è inserita anche quella di Felice Pietrunchi, membro del Coro Arcobaleno, che ha raccontato l’emozione provata prima dell’inizio dell’esibizione. Cantare con gli amici e coinvolgere il pubblico, ha spiegato, rappresentava una gioia autentica e una motivazione profonda. Pietrunchi ha ricordato il suo lungo percorso iniziato nel 2009, sottolineando quanto il coro avesse segnato la sua crescita personale e la sua presenza costante nelle attività dell’associazione.
Il concerto, a ingresso gratuito, ha raccolto una partecipazione calorosa, trasformando il pomeriggio dell’Immacolata in un momento di festa, comunione e gratitudine, nella viva tradizione della parrocchia di San Giuseppe Artigiano.
Daniele Losi




