Esperienza formativa di grande rilievo
La scelta di “avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc)” è “importante”, perché “permette di partecipare alla costruzione del percorso educativo offerto dalla scuola. È infatti uno spazio di libertà e di responsabilità quello che avete davanti, un modo per sentire ancora più vostro il cammino di crescita umana e culturale che state compiendo o accompagnando”. Lo si legge nel messaggio della Presidenza della Conferenza episcopale italiana, rivolto a studenti e genitori, in vista della scelta di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2023-24.
“Questo è vero in particolare – sottolinea la Presidenza della Cei – per i giovanissimi che iniziano la scuola secondaria di secondo grado, ma vale anche per gli altri studenti e per i genitori, tutti protagonisti nel dare forma a quella ‘alleanza educativa’ che è l’Irc in Italia. Alla presenza e alla qualificazione di tale insegnamento, infatti, partecipano lo Stato, nei suoi organismi centrali e territoriali, la Chiesa, le singole scuole, con gli insegnanti e i dirigenti, le famiglie e gli alunni stessi, mediante scelte consapevoli da cui emerge il loro essere ‘cittadini’ nella e della scuola”.
Anche per questa ragione, prosegue il messaggio, “l’Irc costituisce un’esperienza di grande rilievo nel panorama formativo, in quanto espressione di un ‘patto condiviso’ fra enti e persone diverse, un patto stretto per il bene dei ragazzi e dei giovani e, di conseguenza, della società intera”. Scegliere, sottolineano i vescovi, “è un verbo essenziale per progredire nel cammino della vita”. Il messaggio ricorda le parole di Papa Francesco parlando agli studenti di una scuola, durante il suo viaggio apostolico nel Bahrein: per imparare a scegliere occorre “affinare lo sguardo interiore, imparare a giudicare le situazioni, a “lavorare sul cuore”, così da non restare indifferenti, ma reagendo “con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”.
“Siamo certi che avvalersi delle opportunità offerte dall’Insegnamento della religione cattolica a scuola aiuti a camminare nelle direzioni indicate da Papa Francesco, anche grazie alla presenza di quei professionisti qualificati e autentici educatori che sono gli insegnanti di Irc, a cui vogliamo esprimere sincera gratitudine – affermano i vescovi -. Con questi pensieri e sentimenti, dunque, vi rinnoviamo l’invito ad avvalervi dell’Insegnamento della religione cattolica, per una scuola che guarda alla crescita integrale della persona e per una cultura generatrice di dialogo e di pace”.
Nell’anno scolastico 2021-2022 in Italia coloro che si sono avvalsi dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc) sono in media l’84,44%: in particolare, l’88,24% nella scuola dell’infanzia, l’88,21% nella scuola primaria, l’85,58% nella scuola secondaria di I grado e il 78,30% nella scuola secondaria di II grado. Tali dati “restituiscono un quadro di sostanziale stabilità, addirittura con una lieve crescita complessiva degli studenti che scelgono di frequentare l’Irc” ha commentato Ernesto Diaco, responsabile del Servizio nazionale per l’Irc. “Si tratta di cifre – ha evidenziato – che ribadiscono il pieno inserimento dell’insegnamento della religione nel quadro delle discipline scolastiche e la sua dichiarata identità educativa e culturale”.
Condividi sui Social