«Il Signore agiva insieme con loro»
Commento al Vangelo di don Carlo Bellini - Domenica 16 Maggio 2021
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Il commento
Questa domenica celebriamo la solennità dell’Ascensione e seguiamo il racconto dell’evangelista Marco. Sono gli ultimi versetti del vangelo e fanno parte della cosiddetta finale lunga di Marco che, secondo tutti gli studiosi, è stata aggiunta in un secondo tempo, ma è comunque un testo canonico e ispirato. In questi pochi versetti Gesù appare ai discepoli e li manda in missione, poi sale al cielo. Vediamo nel dettaglio questo testo.
Il Risorto invia gli apostoli a predicare la buona novella in tutto il mondo. Le parole utilizzate per indicare il mondo e le creature inducono a pensare che il mandato non sia solo verso gli uomini ma verso tutta la creazione. Gesù è il Signore di tutta la creazione e la sua salvezza ha una portata che raggiunge tutto il cosmo. Le persone che accoglieranno la buona novella con fede e si apriranno al dono di Dio nel battesimo saranno salve, cioè si aprirà per loro una nuova vita di grazia. Chi rifiuterà sarà condannato a non vivere mai il bene che viene da Dio.
Mondo: in greco kosmos. Questo termine è usato in particolare dall’evangelista Giovanni e da Paolo per i quali il mondo è la realtà dominata dal peccato e lontana da Dio. In altri casi come nel testo di oggi il mondo è la totalità di ciò che è stato creato da Dio.
Dunque, la predicazione dei discepoli apre uno spartiacque tra gli uomini, tra che si fida e accoglie e chi rimane duro di cuore. Poi sono annunciati dei segni che accompagnano coloro che credono. Si noti che, anche se normalmente pensiamo questi segni come tipici dei missionari (altrove nel vangelo è così), qui sono caratteristici di coloro che credono, cioè accolgono l’annuncio.
In parte ritroviamo questi segni negli Atti degli Apostoli, dove compaiono nei racconti delle vicende dei primi cristiani. In At 16,16-18 Paolo caccia uno spirito di divinazione da una indovina, in At 2,1-11 gli apostoli si fanno capire in tutte le lingue dei presenti, in At 28,3-6 Paolo è morso da una vipera senza subirne danno e in tante occasioni gli apostoli guariscono i malati (ad esempio At 3,1-10; 9,31-35). Si tratta di prodigi che indicano la presenza della Grazia di Dio nella comunità dei credenti, che agisce con potenza contro il male. Non dobbiamo pensare che queste caratteristiche siano esclusive della comunità dei primi tempi, infatti sono proprie dell’esistenza della Chiesa che in ogni epoca storica ha il compito di annunciare una salvezza che libera l’uomo dal male.
Creatura: in greco ktisis. Il verbo ktizo significa “creare” e genera una famiglia di vocaboli che esprimono: il Creatore, la creazione, la nuova creazione realizzata da Gesù, e le singole creature. Sono vocaboli usati in particolare nelle lettere di Paolo.
Tuttavia accanto ai grandi segni della potenza di Dio che ancora sono presenti nella Chiesa, come cacciare i demoni e operare guarigioni, ci sono gesti forse più umili e ordinari che però vanno nella stessa direzione e sono comunque frutto della Grazia di Dio. Quasi tentando una parafrasi attualizzante potremmo provare a elencarli: combattere ogni forma di male che avvilisce la vita e procura la morte (scacciare i demoni), essere capaci di comunicare e creare relazioni in modo nuovo e costruttivo (parlare nuove lingue), superare ciò che avvelena la convivenza attivando percorsi di crescita e perdono comunitario (vincere il veleno), prendersi cura con amore dei malati e di tutte le carenze umane (curare i malati). La comunità cristiana diventa così un fermento che arricchisce il mondo con la parola e con l’azione come ha insegnato il suo Maestro.
Poi c’è la descrizione sobria della salita al cielo di Gesù. Gli uomini rimangono soli da un certo punto di vista, come mostra la prima lettura dagli Atti degli Apostoli, ma ben presto capiscono che la presenza di Gesù in mezzo a loro tramite il suo Spirito è la forza che li anima e li guida.
L’ultimo versetto specifica che la missione effettivamente inizia e si compie, e anche i segni promessi dal Signore non mancano di mostrarsi. Particolarmente interessante è l’indicazione che il Signore agiva insieme con loro e questo mostra la consapevolezza dei primi cristiani che la loro vita apostolica era completamente immersa nella presenza del Signore. La missione della Chiesa è missione di uomini di fede e di Dio che agisce con loro. Dobbiamo tenere insieme la completa responsabilità dell’uomo nel fare la sua parte nella missione e la certezza che Dio è presente in ogni momento.
Agiva insieme con loro: il verbo usato è synergeo che significa “collaborare”. Nell’uso di Paolo il sostantivo synergos significa “collaboratore”, “compagno di missione”.