Centri estivi: è tempo di stare insieme!
Ripartono i centri estivi, per la seconda volta in tempo di pandemia. Uno sguardo d’insieme con la pedagogista Paola Sacchetti
A pochi giorni di distanza dalla fine dell’anno scolastico, fervono i preparativi per l’organizzazione dei centri estivi – attività per bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni, con allargamento nel nostro territorio agli 0-3 – che potranno iniziare dal 7 giugno, in osservanza delle apposite Linee guida emanate dalla Regione Emilia-Romagna, al fine di garantire la massima tutela della sicurezza e della salute di bambini, ragazzi, educatori e familiari. Anche quest’anno il Protocollo è stato messo a punto da un tavolo regionale composto da enti locali, gestori, coordinamenti pedagogici territoriali, organizzazioni sindacali e sanità regionale.
“Abbiamo lavorato tutti insieme per conciliare il diritto all’educazione e alla socialità di bambine e bambini che hanno sofferto molto le misure restrittive, con la massima tutela della sicurezza – ha affermato la vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein -. E ora che anche le Linee guida nazionali sono state emanate, tutto è pronto per ripartire con un servizio fondamentale per i bisogni dei più giovani e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le famiglie”.
Diritto alla socialità e servizio fondamentale per bambini e famiglie sono, dunque, i concetti da cui siamo partiti per una “chiacchierata” con Paola Sacchetti, responsabile del coordinamento pedagogico dell’Unione Terre d’Argine.
Dottoressa Sacchetti, com’è andato questo anno scolastico, il secondo in tempo di pandemia, rispetto a quello scorso?
Considerando la fascia d’età degli 0-6 e della scuola primaria, si può dire che sia andato meglio. A parte un mese di chiusura tra marzo e aprile, i nidi e le scuole dell’infanzia hanno avuto una frequenza altissima e, grazie alle norme di distanziamento e di igienizzazione, oltre che all’utilizzo delle mascherine – queste ultime tranne che per i più piccoli – si è registrata una diffusione molto più bassa delle patologie stagionali, per così dire, classiche. Le primarie hanno svolto le lezioni per buona parte in presenza, più alterna, invece, per gli alunni delle classi prima e seconda media, che, quando hanno potuto stare in aula per le attività didattiche, hanno osservato regole restrittive nello stare insieme, ad esempio durante la ricreazione.