Cibeno.
Cultura e Spettacoli, Il Settimanale
Pubblicato il Giugno 14, 2021

Cibeno. Iconografia: come si scrive la Trinità

Lettura teologica dell’immagine dell’opera collocata nella nuova chiesa di Cibeno

di Suor Silvia e Suor Maddalena

 

 

Dipingere la Santissima Trinità è impossibile. Sarebbe un peccato di blasfemia e orgoglio. Ma si può dipingere l’icona della Santissima Trinità, ciò significa che è possibile dipingere l’immagine nella quale la Santissima Trinità si rivela e si comunica agli uomini. L’immagine preferita nel cristianesimo per la rivelazione di questo mistero divino è la visita dei tre messaggeri ad Abramo e Sara alla quercia di Mamre (Gen 18,1ss).

L’icona che abbiamo davanti è una riproduzione fedele dell’icona scritta da Rublev (1430) e segue questo modello, eliminando però la presenza di Abramo e Sara e concentrando tutto sui tre angeli. La prima cosa, la più evidente che traspare da questa icona è che Dio è la comunione, è l’amore che accorcia le distanze e che nell’umiltà si rende ospite. Nella Sacra Scrittura si vede come l’ospitalità sia davvero una dimensione indispensabile alla conoscenza. Dio infatti si fa ospite per farsi conoscere, e Cristo stesso raccomanda ai suoi discepoli di farsi ospiti. Il volto di Dio che traspare dall’icona della Trinità è anzitutto un volto che rivela il mistero che abita in Dio: un mistero di comunione e di condivisione.

Dio invita l’uomo a sedersi alla sua mensa, a partecipare alla sua vita, a contemplare il suo volto. Questo volto di comunione è un dono. Gli occhi dei tre angeli sono sereni, pieni di pace, ma sono anche occhi velati di tristezza, segnati dalle lacrime di misericordia di Dio per ogni uomo. Sono occhi anche pieni di armonia: il dolore di Dio è misteriosamente trasfigurato e rimane come memoria di compassione e di perdono. Se noi osserviamo quest’icona, notiamo come tutto, in fondo, richiama la comunione.

Lo sguardo è subito colpito dall’atteggiamento dell’angelo alla destra: un po’ incurvato, simbolicamente quasi un grembo accogliente, un grembo materno. È lo Spirito, rivolto verso Gesù, perché lo Spirito ci introduce alla verità tutta intera e alla comprensione del mistero del Figlio. Solo attraverso lo Spirito noi possiamo dire: «Gesù è il Signore!». E’ avvolto in un manto verde, ad indicare che lo Spirito è Dio che dà la vita e rinnova la faccia della terra… continua a leggere

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