Il carrello della fraternità: aperto il nuovo emporio
Inaugurato in via Cattani 69 “Cinquepani”: un nuovo luogo e modo per fare la spesa aperto a tutta la comunità
di Maria Silvia Cabri
Un circolo virtuoso che vede tutti i soggetti coinvolti, dagli enti promotori e sostenitori, ai volontari, ai fornitori, ai clienti stessi, come parte attiva e protagonista di un progetto a sostegno della comunità. Si respirava un’atmosfera di “festa” lo scorso 23 giugno al civico 69 di via Cattani in occasione dell’inaugurazione del nuovo emporio partecipativo “Cinquepani”, il primo a Carpi.
Si tratta di un progetto promosso dalla Diocesi di Carpi, per cercare di fare fronte all’emergenza alimentare nel post pandemia, che tra le varie conseguenze, ha determinato l’emergere e l’incrementarsi della fascia dei “nuovi poveri”. L’emporio “Cinquepani” è stato realizzato e verrà gestito dalla Fondazione Odoardo e Maria Focherini e dalla Caritas Diocesana, grazie ai contributi economici ricevuti dalla Fondazione Cassa Risparmio di Carpi (50mila euro), dal Comune di Carpi (60mila euro), da una quota del fondo straordinario dell’ 8xmille (30mila euro), con un contributo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna oltre alla fattiva collaborazione di Conad Modena, APVD communication e architetto Aldo Manfredi e vede il coinvolgimento di 13 associazioni di volontariato.
Dopo il tradizionale taglio del nastro da parte del vescovo Erio Castellucci, del sindaco Alberto Bellelli e della dottoressa Giuliana Tassoni in rappresentanza del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, le porte dell’Emporio si sono ufficialmente aperte alla cittadinanza che ha presenziato all’evento. Presenti, tra gli altri, il presidente della Fondazione Focherini, Stefano Battaglia, i rappresentanti degli enti locali e del mondo del volontariato che collaborano con il progetto, i membri della famiglia di Odoardo e Maria Focherini e numerosi cittadini.
Scontrino numero 1 al vescovo Erio
Curiosità, desiderio di scoperta ma anche voglia di condividere e fare acquisti. Se lo scontrino numero 1 è stato simbolisticamente battuto a monsignor Castellucci, e il numero 2 al sindaco Bellelli, i numerosi visitatori si sono diligentemente messi in fila muniti di carrellino con vari acquisti.
Perché la sensazione che si ha, entrando all’Emporio è familiare e coinvolgente: i locali sono luminosi e la merce è esposta in modo ordinato e preciso, seguendo una logica di percorso ben studiata… continua a leggere.