Radici d’Europa: l’intervento di von der Leyen e Prodi
"La loro resistenza ha contribuito a riportare libertà a tutti noi, a salvare l’Italia e tutta l’Europa. Incluso il mio paese, la Germania”
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europa
“E’ particolarmente toccante per me essere qui, anche in quanto europea di nazionalità tedesca. È stato un soldato tedesco a ordinare di uccidere i vostri genitori e i vostri nonni. È una colpa profonda nella storia del mio Paese, la Germania, un crimine che dobbiamo sempre riconoscere e ricordare”. Con queste parole Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europa, si è rivolta alla platea di oltre 200 persone, tra cui vari nipoti, figli, parenti delle vittime della strage di Cibeno. “La loro resistenza – ha proseguito – ha contribuito a riportare libertà a tutti noi, a salvare l’Italia e tutta l’Europa. Incluso il mio paese, la Germania.
Io so di dovere la mia stessa libertà a persone come i vostri genitori e i vostri nonni. Per questo voglio rendere onore a tutti coloro che hanno combattuto per la nostra liberazione: è anche grazie al loro sacrificio che è nata un’Europa pacifi ca e democratica”. Parole dirette e toccanti, specie perché pronunciate dalla prima autorità di nazionalità tedesca che ha fatto visita, in veste ufficiale, all’ex campo di Fossoli.
Romano Prodi, già presidente del Consiglio e presidente della Commissione europea
“E’ stato un altissimo momento europeo – ha spiega Romano Prodi, già presidente del Consiglio e presidente della Commissione europea nel mandato dal 1999 al 2004 -. Gli oratori sul palco hanno messo in luce in modo molto efficace la sofferenza straordinaria che ha portato alla nascita dell’Europa. Mi ha fatto molta impressione quanto ha dichiarato la presidente della Commissione, con il riferimento ai tedeschi.
È stato proprio in questa sofferenza, quella evocata durante i discorsi, che iniziò il riscatto dell’Europa. Non c’è stata tanta retorica, ma una vera riflessione sul passato e anche alcuni ammonimenti sul futuro. Sassoli ha ricordato come si debba riprendere il problema dei diritti anche oggi, una chiara allusione all’Ungheria e alla Polonia. È stato un vero momento europeo”. A margine della commemorazione, il professor Prodi è stato protagonista di un breve saluto e colloquio con la von der Leyen al suo arrivo: “E’ stata la prima volta che ci incontravamo di persona. È stato un momento di riconoscimenti, di curiosità e di affetto. Ha chiesto di andare a fare un incontro personale, speriamo di poterlo fare con questi allarmi a ondate, io mi auguro sia possibile presto”.