Recuperandia, ragazzi “mettiamoci le mani”!
Si sono concluse venerdì 30 luglio le attività estive nell’ambito del progetto promosso dall’Associazione Porta Aperta Carpi presso Recuperandia e co-finanziato dalla Regione. Venti i partecipanti dai 12 ai 19 anni, tra laboratori e formazione
“Mettiamoci le mani”. Ci hanno messo le mani ma anche il desiderio di imparare, la voglia di rendersi utili e le proprie attitudini la ventina di ragazzi e ragazze che hanno partecipato al progetto, intitolato così, promosso dall’Associazione Porta Aperta Carpi dal 14 giugno al 30 luglio. Una iniziativa, co-finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, che avrebbe dovuto partire in orario extrascolastico nel febbraio scorso, ma che, a causa dell’emergenza sanitaria, è iniziata con le attività estive. Tutto questo in continuità con le proposte che, si può dire da sempre, Recuperandia mette in atto per giovani e giovanissimi.
“’Percorsi manuali e intellettuali per crescere’ è il sottotitolo del progetto – spiega Valentina Pepe, responsabile Area Progettazione di Porta Aperta – che propone ai ragazzi dai 12 ai 19 anni di svolgere, gratuitamente, attività ludico-formative presso Recuperandia. La maggior parte di loro sono minorenni troppo grandi per l’inserimento nei centri estivi, organizzati in genere per i più piccoli, e, nello stesso tempo, troppo giovani per poter lavorare. Ecco allora che con le attività tra giugno e luglio, all’interno del progetto più generale, si è voluto rivolgere un’offerta formativa a questa specifica fascia d’età nel periodo estivo”.
Recupero, selezione dei materiali e laboratori presso la bottega e il magazzino di Recuperandia, hanno permesso ai ragazzi, nelle mattinate di lunedì, mercoledì e venerdì, di mettere a frutto le capacità manuali e, contemporaneamente, di allargare lo sguardo sul territorio carpigiano. “Abbiamo dedicato ogni mercoledì alla formazione su temi sensibili e importanti per la nostra Associazione – sottolinea Valentina Pepe – invitando i rappresentanti delle realtà locali che si sono resi disponibili a raccontare cosa fanno e ad affrontare argomenti importanti insieme ai nostri ragazzi, vale a dire Il Mantello, La Bottega del Sole, gli Ecobusters e Ho Avuto Sete. Realtà che prima non conoscevano e che hanno fatto loro sperimentare varie modalità di essere attivi per gli altri e per l’ambiente in cui viviamo”.
Suddivisi in piccoli gruppi, i ragazzi hanno inoltre lavorato fianco a fianco con gli adulti in servizio a Recuperandia, che si sono prestati a guidarli nelle diverse tipologie di lavoro da svolgere. “Va detto – afferma Valentina Pepe – che i ragazzi hanno dato una grossa mano a Recuperandia nel periodo estivo quando le risorse umane calano per le ferie e per il caldo. Al di là di questo, c’è stato un bell’incontro tra generazioni. Per alcuni dei volontari è risultato più spontaneo ‘insegnare’ ai giovani, per altri è stato meno facile, ma alla fine hanno sperimentato di essere capaci e bravi nel farlo!”.
Bilancio, dunque, positivo per il progetto, testimoniato dai riscontri venuti dai ragazzi stessi – che hanno avuto, tra l’altro, la soddisfazione di apprezzare il frutto delle proprie mani, ad esempio, nel riuscitissimo laboratorio di falegnameria -, e dai loro genitori, lieti di vedere i figli impegnati in modo costruttivo e arricchente.
Ora, giunti al termine dei percorsi estivi, la previsione dell’Associazione Porta Aperta è di poter partire a settembre, alla riapertura delle scuole, con i laboratori extrascolastici di riciclo presso Recuperandia dedicati ai ragazzi a rischio di dispersione o con problematiche legate all’apprendimento, tramite la collaborazione con la Cooperativa Giravolta.
Virginia Panzani