Castellucci:
Carpi, Chiesa
Pubblicato il Settembre 25, 2021

Castellucci: “Il sacerdozio non è una salita sul podio ma una discesa verso i più piccoli”

Due seminaristi Francesco Roggiani di Mirandola e Alessandro Cavani di Fiorano si impegnano a proseguire il loro cammino verso il diaconato e il presbiterato

 

 

Questa sera in Cattedrale a Carpi, durante la messa presieduta dal vescovo Erio Castellucci è stato celebrato il rito di ammissione tra i candidati agli ordini sacri del diaconato e del presbiterato di due seminaristi delle diocesi di Modena-Nonantola e Carpi giunti quasi al termine del loro cammino di formazione. Si tratta di Francesco Roggiani, 27 anni, originario della parrocchia di Santa Maria Maggiore di Mirandola, al 4° anno di Seminario e attualmente in servizio nella parrocchia di San Bernardino Realino a Carpi, e Alessandro Cavani, 23 anni, originario della parrocchia di San Giovanni Battista in Fiorano, al 5° anno di Seminario e al 4° di Teologia, che attualmente presta servizio presso l’unità pastorale di Ravarino-Rami-Stuffione. Un momento importante per Francesco e Alessandro e per tutta la comunità del Seminario presente al completo alla celebrazione eucaristica accompagnati dal Rettore don Maurizio Trevisan. Durante l’omelia il vescovo Erio si è rivolto ai due giovani seminaristi con queste parole:

 

Cari Francesco e Alessandro, dichiarando oggi al Signore e alla Chiesa la disponibilità a camminare verso il diaconato e il presbiterato, voi mettete nello zaino della vostra vita un coltello; non vi servirà per tagliare via gli altri, per colpirli e ferirli; vi servirà per tagliare via dal vostro cuore i giudizi implacabili, i desideri di possesso e le manie di grandezza; vi servirà per purificare la mano, il piede e l’occhio; vi servirà per potare gli eccessi dell’io e del noi e aprirvi ad apprezzare il bene, da “chiunque” venga fatto. Il ministero, al quale oggi più decisamente vi disponete, non è la salita sul podio per ricevere qualche medaglia, ma è la discesa verso i piccoli, l’ascolto delle loro gioie e fatiche, la condivisione dei loro pesi e delle loro risorse. I piccoli, quelli che non salgono sul podio del mondo, perché non possono esibire ricchezza, potere, bellezza, salute, successo e prestigio, siano i vostri – i nostri – compagni di cammino. È il modo più vero di invocare e onorare il nome di Gesù.

 

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