“Matilde Capello”: a scuola come a casa
Atelier, osservatori, seconda lingua e tanto altro ancora alla “Matilde Capello”.
di Giorgia Bolzacchini
Da sinistra Sara Guidetti, Francesca Santandrea, Rossella Querciuola, Valeria Corradini
È l’ora di pranzo alla scuola d’infanzia Matilde Capello e in mensa si parla piano, per i bambini questo è un momento molto sensibile e gradito. Non vengono utilizzati piatti usa e getta ma di ceramica: così, oltre ad apprendere il senso di cura e fragilità degli oggetti, i bambini ritrovano un prolungamento della realtà di casa. Aperto nel 1941, l’istituto Matilde Capello prosegue ancora oggi la sua attività come scuola d’infanzia paritaria di ispirazione cristiana. L’offerta formativa che propone promuove la centralità del bambino e degli interessi che possono nascere in lui in itinere.
“La scuola per noi è il tempo del soffermarsi, del godere del tempo, ma anche del fare – spiega Francesca Santandrea, pedagogista e coordinatrice – un fare che consenta di tirar fuori le capacità dei bambini e le loro ricchezze”. Sono previsti infatti diversi atelier, momenti laboratoriali organizzati proprio per esprimere la creatività e per stimolare le inclinazioni dei bambini, da quelle grafico-pittoriche a quelle manuali o scientifiche. Le varie sezioni si spostano durante la giornata nei diversi atelier, a seconda del programma stabilito.
A causa della situazione pandemica, e nel mantenimento del rispetto delle norme sanitarie, le attività si sono dovute ridimensionare all’interno di ogni sezione, dovendo purtroppo limitare i momenti comuni. Il lavoro in piccoli gruppi ha però dato la possibilità di gestire con massima attenzione l’utilizzo degli strumenti laboratoriali quali computer, microscopi, binocoli dell’osservatorio… continua a leggere.