Fare fronte comune contro la violenza
“Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”: inaugurate a Carpi tre panchine rosse. Sonia, figlia di Pina Caruso: “Grazie per non lasciarci sole”.
di Maria Silvia Cabri
Il sindaco Alberto Bellelli, Gerardina Sarro, Tamara Calzolari, Sonia Caruso e Kadra Jama
E’ stata inaugurata lo scorso 25 novembre, sul rialzato di piazza Martiri, una panchina rossa, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Un segno di attenzione e vicinanza a tutte le donne vittime di violenza e nello specifico dedicata a due carpigiane uccise, entrambe nel 2011, da uomini che dicevano di amarla. Giuseppina “Pina” Caruso e Barbara Cuppini.
Presenti all’inaugurazione della panchina, su cui è stata è stata posta una targa con inciso il nome delle due donne e il numero delle due associazioni a cui rivolgersi in caso di violenza alle donne, il Centro Antiviolenza “Vivere Donna” e il Centro di accompagnamento al cambiamento per uomini “Liberiamoci dalla Violenza – LDV”, la mamma e la figlia di Pina Caruso, Gerardina Sarro e Sonia Caruso (che ha preso il cognome della madre dopo che la stessa è stata uccisa dal marito, Dario Solomita,) e la zia di Barbara Cuppini (uccisa da Alessandro Persico, con cui aveva una relazione da due mesi) Kadra Jama, venuta appositamente dalla Francia.
Le tre donne hanno simbolicamente deposto sulla panchina una rosa rossa. “Mamma mi ha donato il suo sorriso e il suo essere solare, quello che in questi dieci anni mi hanno aiutata ad andare avanti. Siamo forti e coraggiose, dobbiamo dire basta alla violenza – ha affermato Sonia Caruso, venti anni, che dopo il diploma sta studiando per diventare manager nel campo della moda… continua a leggere.