«Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio»
Commento al Vangelo di don Carlo Bellini - Domenica 5 Dicembre 2021
Dal Vangelo secondo Luca
Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Commento
Il vangelo di questa seconda domenica di avvento ci propone la figura di Giovanni Battista, che viene a preparare la strada per il salvatore. La sua comparsa è inserita in un ampio quadro storico che elenca i potenti della terra, dall’imperatore ai governatori regionali e fino ai sommi sacerdoti. La storia della salvezza è pienamente inserita nella storia ordinaria, il tempo misurato nella cronologia dell’impero e il tempo della salvezza si sovrappongono, anche se il secondo va riconosciuto e preparato: per cogliere il tempo favorevole della presenza di Dio ci vogliono occhi e cuore preparati. Per questo viene Giovanni Battista.
I primi capitoli di Luca hanno descritto la nascita di Giovanni ed hanno accennato brevemente alla sua crescita: «il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione in Israele » (Lc 1,80). Il deserto è uno dei luoghi associati alla figura di Giovanni Batista, sia per la sua formazione che per la sua predicazione. Nel deserto lo spirito fa crescere Giovanni e lo prepara alla sua missione e la Parola di Dio scende su di lui per guidarlo verso l’annuncio del salvatore.
Il deserto è uno dei grandi luoghi dello spirito presenti nella bibbia, una metafora molto ricca di come Dio s’inserisce nella vita degli uomini: la solitudine, l’asprezza della vita, la percezione della vicinanza di Dio, il pericolo di cedere a tentazioni e stanchezza sono le note caratteristiche dell’esperienza del deserto. Ma resistere nel deserto e lì fare esperienza di Dio, alla fine cambia l’uomo alla radice e gli dà un nuovo sguardo sulla realtà. Così è stato anche per Gesù nei suoi quaranta giorni passati nel deserto.
Anche per noi il deserto è una delle più utili immagini dell’avvento, anche noi possiamo andare un po’ nel deserto ed esporci allo spirito, per esempio cercando tempi di silenzio e rischiando di organizzarci qualche momento di solitudine.
Il brano ci presenta poi la predicazione del Battista. Nella sua missione lungo il Giordano Giovanni battezza le folle invitando alla conversione e annunciando il perdono dei peccati. Gli uomini vanno da lui per cambiare vita e prepararsi alla venuta del salvatore. Tutti i vangeli associano all’annuncio del Battista la citazione del profeta Isaia (Is 40,3-5). Il testo di Isaia parla della costruzione di una strada nel deserto per far passare la processione del popolo che torna dall’esilio guidato da Dio. Si tratta di un’immagine potentissima di Dio che guida alla salvezza mettendosi a capo del popolo. Ma la strada è stata preparata dal popolo. Ancora una volta l’annuncio del Battista rileva che dobbiamo preparare la strada a Dio che viene.
Non è facile comprendere fino in fondo la straordinaria novità insita nel fatto che Dio viene incontro agli uomini. Non siamo noi a doverlo convincere o a meritarlo, viene di sua iniziativa, gratuitamente e mosso da amore. A noi sta preparare la strada, cioè aprirci interiormente ad accoglierlo. Lo faremo superando le illusioni di grandezza che ci facciamo su noi stessi, accogliendo la verità sulla nostra vita e i nostri errori, aprendoci all’infinita misericordia di Dio. Ci prepareremo ad accoglierlo coltivando umiltà e pazienza. Bisogna alla fine avere il coraggio di andare nel deserto e correre il rischio della solitudine, per incontrare il nostro vuoto e scoprire con gioia che il Signore vuole riempirlo con il suo amore.
Conversione: in greco metanoia, è un termine fondamentale nella predicazione di Giovanni Battista. Convertirsi è per Giovanni allontanarsi dal peccato, cambiamento necessario perché ormai è vicino il giudizio d’ira da parte di Dio. Per Gesù, che usa poco questo termine, la conversione è sempre unita all’annuncio del regno e a una rinnovata proposta di salvezza.
Predicazione: in greco kerigma. Questo termine indica la prima predicazione della salvezza ed è usato per Gesù e soprattutto per l’annuncio della salvezza proclamato nella Chiesa dei primi tempi (in Atti 8,5; 9,20). Indica un annuncio ufficiale, pubblico fatto da un araldo (keryx).