Vicini
Attualità, Il Settimanale, Mirandola, Territorio
Pubblicato il Dicembre 10, 2021

Vicini a tutte le necessità

Alcuni servizi “personalizzati” offerti dalla parrocchia per venire incontro a particolari situazioni o esigenze.

di Laura Michelini

 

Suor Maria Teresa (al centro) con operatori sanitari dell’ospedale

Immaginiamo la parrocchia come una grande famiglia in cui ognuno, nella sua individualità e condizione di vita, può avere esigenze particolari e differenti da quelle degli altri. Anche ad esse è importante dare una risposta, allo stesso modo in cui i genitori danno risposte differenti ai bisogni dei loro figli.

Le condizioni di vita sempre più complesse portano le persone ad avere bisogni e domande di senso a cui la parrocchia di Mirandola sente di dover rispondere anche attraverso servizi che si possono definire “personalizzati” perché rivolti solo ad alcuni e non a tutti indistintamente: pensiamo alla formazione ai Sacramenti per gli adulti, alle visite domiciliari ai malati per portare la Comunione a casa, ma anche ad ambiti della vita più strettamente sociali, come il doposcuola per i ragazzi con difficoltà scolastiche.

Visita ai malati e Comunione nelle case

Suor Maria Teresa Locatelli è a Mirandola da due anni, durante i quali non ha fatto mai mancare vicinanza e affetto ai tanti malati ed anziani che segue sia a domicilio che in ospedale, pur dovendo diradare le visite nei periodi più duri della pandemia. Al mattino in ospedale e al pomeriggio nelle case, suor Maria Teresa non si ferma mai, spostandosi per le strade della città con la sua bicicletta e la sua carica sorridente. Assicura un accompagnamento nei percorsi di fede dei malati e il sacramento dell’Eucaristia, così come fanno tanti altri Ministri che portano la Comunione a domicilio alle persone che non possono uscire di casa per motivi di salute o di età.

Si tratta di un servizio fondamentale, prezioso anche per spezzare la solitudine di tante persone: “La mia preoccupazione è trasmettere a questi malati un calore che li faccia sentire più sereni; spesso sono confusi, ora con il covid ancora di più. Comunque oltre a tanta sofferenza c’è moltissima umanità, nella vicinanza si crea una bella sintonia di cuori. Lo si coglie tanto anvoro. in ospedale a Mirandola, dove tutti gli operatori, dai medici, agli infermieri, agli oss, agli addetti pasti e pulizie, si prodigano per sollevare i pazienti. Le persone hanno bisogno di parlare, vanno accolte con le loro forze e debolezze.

Tante volte mi dicono: ‘tu suor Teresa non ci giudichi mai!’. In questi anni ho imparato tanto dai malati, ho imparato che, oltre alle parole, anche il silenzio è importante, ho imparato ad ascoltare. Però veder soffrire è dura… a volte vorrei essere un’onda per spazzare via questo mare di dolore… ti assicuro che lo provo, a volte mi annienta e mi toglie forza, ma allo stesso tempo anche mi purifica e mi lava l’anima. Chi mi spinge ad alzarmi al mattino per mettermi al servizio è sempre Gesù”… continua a leggere.

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