Quell’incontro che ci dona le ali
Verso il Natale con le riflessioni delle Carmelitane Scalze di Piacenza: la preghiera che apre all’operosità secondo Teresa d’Avila.
a cura delle Carmelitane Scalze di Piacenza
Nella quarta domenica di Avvento, il Vangelo ci offre la possibilità di contemplare Maria dopo l’evento dell’annunciazione. La cogliamo nel gesto di alzarsi e di andare “in fretta verso la regione montuosa” (Lc 1,39). Alzarsi: un verbo importante nel Nuovo Testamento, il verbo della Resurrezione. Annuncio dell’angelo, l’incontro con Dio ha fatto sbocciare l’esistenza di Maria e la dischiude alla vita: non solo a quella che porta nel grembo, ma alla vita in tutta la sua ampiezza e le sue sfumature. Il sì con cui si è aperta all’angelo, alla Parola di Dio, al suo annuncio, apre a Maria nuovi occhi, nuova vita. E lei si alza e si mette in cammino.
Teresa d’Avila, le cui parole ci hanno già accompagnato la settimana scorsa, insiste tanto nei suoi scritti su questo aspetto della preghiera. La preghiera produce “opere, opere, opere”, come lei scrive, ma opere che nascono da un incontro, da una sovrabbondanza. “Avviene come in certe piccole sorgenti, che io ho visto sgorgare da terra, dove lo zampillo della rena verso l’alto è continuo. Mi sembra che questo esempio o paragone ritragga in modo autentico lo stato delle anime arrivate fin qui: vibrando sempre d’amore, pensano di continuo a nuove imprese e non sono capaci di stare in sé, come quell’acqua sembra non riesca a star dentro la terra, ma ne sgorga fuori di getto”… continua a leggere.