Scegliere liberi da ingerenze e autonomia
Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: dal “chi” al “cosa”.
di Luigi Lamma
E’ avviato ormai da tempo il toto-nomine per il rinnovo dei componenti il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: sette nomi tra i quali verrà individuato il Presidente che assumerà la guida dell’ente. Purtroppo, come spesso accade, il confronto a mezzo stampa si limita appunto ai nomi, all’esasperata ricerca di carpire per primi i potenziali candidati.
Sarebbe ben più urgente portare il dibattito sul “cosa” si prospetta a chi assumerà la responsabilità di guidare la Fondazione nei prossimi quattro anni. Solo per accenni. Il piano degli investimenti sui grandi progetti (Parco Santacroce, Università, Palazzetto dello sport) potrà essere rispettato senza penalizzare troppo il patrimonio? Quali interazioni con il PNRR? I nuovi bisogni del territorio nel dopo pandemia? Hospice e nuovo ospedale? Sono solo alcuni dei temi strategici che i cittadini avrebbero il diritto di vedere affrontati e dibattuti in un dialogo costruttivo tra Istituzioni e Organi della Fondazione, per offrire una visione di futuro e una garanzia sulla gestione dell’Ente.
Anche le Istituzioni si sono mobilitate e con un atto inusuale rispetto al passato, cioè da quando esiste la Fondazione nel nuovo ordinamento (dal 2000), i Sindaci sono intervenuti dando ampia pubblicità alla convocazione di un incontro (22 dicembre) “con tutti i soggetti che nominano consiglieri di indirizzo per provare a condividere insieme, profilo, obiettivi da consegnare ai consiglieri di indirizzo per eleggere il nuovo CDA della Fondazione Cassa di Risparmio”.