Gesuiti a Carpi, per insegnare la dottrina al popolo
Risale a 400 anni fa, il 22 febbraio 1622, l’arrivo dei Gesuiti a Carpi. Nel 1670 la posa della prima pietra della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola.
di Andrea Beltrami
Busto di Sant’Ignazio del XVII secolo, chiesa di Sant’Ignazio
La presenza della Compagnia di Gesù nel territorio carpigiano, ed in particolare all’interno della cinta muraria, è da ricondurre al lontano 22 febbraio 1622. L’evento era atteso dalla comunità carpigiana che già con san Bernardino Realino, agli inizi del XVII secolo, aveva avuto i primi esordi con una formale richiesta affinchè i Gesuiti aprissero una scuola pubblica e si dedicassero all’insegnamento.
I primi tentativi non ebbero buon esito per mancanza di fondi e un superficiale interesse da parte della popolazione e degli organi di governo. Nel tempo la sensibilità verso la Compagnia di Gesù cresce e grazie alla donazione di Vincenzo Federici consistente in una rendita perpetua di centocinquanta ducatoni (stipulata in Modena ed accettata dai superiori dei gesuiti), unitamente ad altri centocinquanta ducatoni elargiti dalla Comunità di Carpi convinta che “la loro venuta e residenza era più opportuna alle anime di quella città (Carpi), insegnando loro la Dottrina, allevando i fanciulli nel timore di Dio, ed ammaestrarli nella Grammatica e fare come aveva ordinato Gio. Battista Acquistapace nel suo testamento obbligando detti padri ad insegnare tanto ai ciechi, quanto ai poveri conforme alle loro determinazioni, et obbligazioni, a fare loro quanto si spetta”.