Ascoltare con cuore aperto e disponibile
In cammino durante la Quaresima con le riflessioni proposte dai Fratelli di San Francesco in sintonia con il cammino sinodale.
di Fra Marcello, Fratelli di San Francesco San Martino Secchia
Fratelli di San Francesco nel convento di San Martino Secchia
In questo tempo di Quaresima, ci accompagneranno ogni settimana i Fratelli di San Francesco del convento di San Martino Secchia con un approfondimento dedicato al tema dell’ascolto in sintonia con il cammino sinodale che la Chiesa sta vivendo, declinandolo alla luce della spiritualità francescana.
Come scriveva il Consiglio Episcopale Permanente della Cei nel messaggio agli operatori pastorali, lo scorso settembre: “L’ascolto non è una semplice tecnica per rendere più efficace l’annuncio; l’ascolto è esso stesso annuncio, perché trasmette all’altro un messaggio balsamico: ‘Tu per me sei importante, meriti il mio tempo e la mia attenzione, sei portatore di esperienze e idee che mi provocano e mi aiutano a crescere’”. Dunque, “ascolto della Parola di Dio e ascolto dei fratelli e delle sorelle vanno di pari passo”.
“Abbiamo due orecchie e una bocca perché il tempo da dare all’ascolto deve essere maggiore rispetto a quello del parlare”, diceva saggiamente un antico filosofo. Eppure quanta fatica ad ascoltare! Sarà perché l’esercizio dell’ascolto richiede attenzione e coinvolgimento, cioè saper orientare i nostri sensi, ma soprattutto il cuore, verso colui che ci sta parlando.
Nel cammino sinodale, che la Chiesa in questo tempo è chiamata a percorrere, il primo passo è proprio quello dell’ascolto. Per camminare insieme dobbiamo essere capaci di accoglierci l’un l’altro, perché ascoltare non è solo una funzione dell’udito, ma anzitutto un’apertura del cuore. Potrei avere anche un udito perfetto, finissimo, ma essere incapace di ascoltare e di cogliere i sentimenti profondi di colui che mi sta di fronte. Non è forse vero che quando una persona mi sta parlando, la mia mente è altrove o già impegnata nel formulare la risposta da dare? Sì, purtroppo capita spesso!