Gesuiti “pilastri di comunione”
Alla scoperta di testimonianze gesuitiche al Museo diocesano di Carpi.
di Andrea Beltrami
Sacra Famiglia e san Filippo Neri
In questo anno ignaziano non mancano certamente le occasioni per riferimenti e rimandi a testimonianze e opere, presenti ancora nel nostro territorio, legati a date e personaggi.
Il 12 marzo 1622 Papa Gregorio XV riconobbe ufficialmente, a nome della Chiesa, la qualità di vita e l’impegno di cinque testimoni del Vangelo: due gesuiti, Ignazio di Loyola e Francesco Saverio, Teresa d’Avila, riformatrice dei Carmelitani, Filippo Neri, fondatore dell’Oratorio, e Isidoro l’Agricoltore, patrono degli agricoltori e di Madrid. Approfittando di questo evento piace vedere come al Museo diocesano siano visibili alcune opere d’arte che rimandano e ci collegano ai Gesuiti, in particolare alle figure di alcuni dei santi sopra menzionati. Ci limitiamo alle più importanti consapevoli che la trattazione meriterebbe ampio spazio.
Al visitatore che entra al Museo colpisce certamente la grande tela, posta nell’abside, di Giacin- to Brandi con la Gloria di sant’Ignazio di Loyola tra angeli e devoti. L’opera ha sempre assolto la funzione di pala d’altare nella chiesa carpigiana di sant’Ignazio. Un confronto con un esemplare identico conservato nella chiesa di san Bartolomeo in Modena ha portato all’attribuzione al pittore romano Giacinto Brandi, prima assegnato invece ad Andrea del Pozzo.