Emergenza siccità, l’Emilia-Romagna si mobilita
Regione e Coldiretti chiedono l’intervento del Governo. Convocata per martedì 21 giugno, a Bologna, una cabina di regia per gestire l’emergenza. Saranno presenti Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari) e Autorità di distretto del Po
La siccità preoccupa. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è pronto a chiedere al Governo lo stato di emergenza nazionale; un passo necessario per arginare una crisi ambientale capace di determinare preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole. L’emergenza per ora coinvolge principalmente l’attività irrigua del settore agricolo, ma preoccupa anche il fronte idropotabile, in quanto potrebbe impattare con la capacità di approvvigionamento.
Il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio si è impegnato a portare la questione all’attenzione del Governo: è stata convocata martedì 21 giugno, a Bologna, una cabina di regia ad hoc per gestire l’emergenza. Saranno analizzati i dati aggiornati dell’Osservatorio del distretto del Po per avere una situazione ancora più chiara. Al summit saranno presenti Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari) e naturalmente l’Autorità di distretto del Po.
A mobilitare ulteriormente la presenza dello stato nel gestire la crisi idrica, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha chiesto in una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi “l’intervento del sistema della Protezione civile per coordinare tutti i soggetti coinvolti e cooperare per la gestione del bilancio idrico”. Secondo Prandini, accanto alle misure immediate per garantire l’approvvigionamento idrico, “appare evidente l’urgenza di avviare un piano nazionale per gli invasi”, concludendo la lettera con l’affermare l’importanza sia civile che economica di quest’ultimo provvedimento, determinante anche per risollevare il settore agricolo aumentandone la produttività.