Festa
Chiesa
Pubblicato il Agosto 4, 2022

Festa del Santo Curato d’Ars, incontro dei sacerdoti con il Vescovo

Giovedì 4 agosto, festa di San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, patrono dei parroci, si è tenuto a Limidi l’incontro di preghiera e di fraternità dei sacerdoti con il Vescovo Erio Castellucci. Si sono ricordate due figure di profeti del nostro tempo, don Milani e don Zeno di Nomadelfia

di Virginia Panzani

 

Il Vescovo Erio Castellucci e i sacerdoti nella chiesa parrocchiale di Limidi per la festa del Curato d’Ars

 

Nel 1929 Papa Pio XI proclamava San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, “celeste patrono di tutti i parroci dell’universo”, ovvero di tutto il clero con cura d’anime. E’ così che ogni 4 agosto – memoria liturgica del Santo – i sacerdoti della Chiesa di Carpi sono soliti ritrovarsi per un momento di preghiera, di condivisione e di fraternità intorno al Vescovo. Un tradizionale appuntamento che nella mattinata di giovedì 4 agosto 2022, ha avuto come cornice la parrocchia di San Pietro in Vincoli a Limidi di Soliera, grazie all’ospitalità del parroco, don Xavier Kannattu.

Presenti il Vescovo Erio Castellucci, il Vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, sacerdoti e religiosi in servizio nelle nostre parrocchie – intervenuti anche in rappresentanza dei confratelli impossibilitati a partecipare per motivi di salute e di quanti in questi giorni sono impegnati nei campi estivi giovanili -, a cui si sono aggiunti alcuni diaconi permanenti.

A don Carlo Truzzi, parroco di Cortile, il compito di guidare la prima parte dell’incontro, con una relazione su don Lorenzo Milani, dal sottotitolo “un prete fedele alla Chiesa e agli uomini”. Da attento studioso qual è, don Truzzi ha ripercorso approfonditamente la vicenda umana e spirituale del “priore di Barbiana”, nei momenti di dialettica e di frizione con le autorità ecclesiastiche del tempo, ma anche nella sua straordinaria vocazione pedagogico-educativa per i ragazzi e nell’amore al Vangelo, alla Chiesa, ai poveri, all’impegno civile.

Disse Papa Francesco il 20 giugno 2017, in visita alla tomba di don Milani: “Don Lorenzo ci insegna a voler bene alla Chiesa, come le volle bene lui, con la schiettezza e la verità che possono creare anche tensioni, ma mai fratture, abbandoni. Amiamo la Chiesa, cari confratelli, e facciamola amare, mostrandola come madre premurosa di tutti, soprattutto dei più poveri e fragili, sia nella vita sociale sia in quella personale e religiosa. La Chiesa che don Milani ha mostrato al mondo ha questo volto materno e premuroso, proteso a dare a tutti la possibilità di incontrare Dio e quindi dare consistenza alla propria persona in tutta la sua dignità”.

A seguire, dopo un momento di risonanza su quanto esposto da don Truzzi, i sacerdoti hanno partecipato all’adorazione eucaristica, in forma silenziosa, affidando a Dio il proprio ministero e tutte le comunità e le persone di cui sono pastori e servitori.

Prima della conclusione, per poi trasferirsi in canonica per il pranzo insieme, monsignor Manicardi ha aggiornato sul cammino intrapreso dalle parrocchie di San Nicolò e di San Francesco in Carpi per giungere a nuove forme di collaborazione pastorale, con la previsione di mantenere formalmente le due realtà ma di unirle nella persona del medesimo pastore, che sarà padre Celestin dei Missionari Servi dei Poveri. Il Vescovo Erio ha presieduto la preghiera dell’Angelus ed ha impartito la benedizione finale.

Per iniziativa dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali, sono stati distribuiti a tutti i presenti il fascicolo che contiene gli articoli su don Zeno e Nomadelfia pubblicati dal settimanale Notizie nel 2022 e il programma delle iniziative dal titolo “Nomadelfia. Profezia di giustizia e fraternità” previste dal 16 settembre al 22 ottobre prossimi e promosse da Nomadelfia, Diocesi di Carpi e Fondazione Fossoli. Un modo per fare memoria ma soprattutto per evidenziare l’attualità della proposta per cui spese l’intera sua vita un sacerdote profeta del nostro tempo – come lo fu don Milani – e figlio della Chiesa di Carpi.

Dunque, la festa del Curato d’Ars quale occasione di “ritiro di preghiera” per i sacerdoti, ma anche come richiamo per tutta la comunità ecclesiale a non dimenticare mai di pregare perché il loro ministero sia sempre più fonte di santificazione personale e del popolo di Dio di cui sono stati chiamati a prendersi cura.

 

Don Carlo Truzzi

 

A sinistra il Vescovo Erio Castellucci

 

Alcuni dei sacerdoti presenti all’incontro

 

 

 

 

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