Carpi. Solennità dell’Assunta si prega per la pace in Ucraina
Mons. Manicardi: Maria è “regina della pace” e “specchio della giustizia”, mediatrice per l’estrema vittoria sul peccato e sulla guerra. La celebrazione sarà presieduta dal vescovo Castellucci
Il 15 agosto a Carpi si rinnova la devozione all’immagine della Madonna Assunta, portata in processione da oltre cinque secoli, come atto di affidamento che abbraccia tutta la città e i cittadini che oggi sono sempre più eterogenei per etnia, cultura e religione, tra questi ci sono anche fratelli e sorelle che vengono dall’Ucraina e soffrono per la drammatica situazione nel loro Paese di origine. Con un gesto di attenzione speciale nei riguardi di questa comunità la Chiesa di Carpi ha invitato la comunità ucraina di rito greco-cattolico a celebrare insieme la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria che sarà presieduta dal vescovo Erio Castellucci. Chiediamo a monsignor Gildo Manicardi, vicario generale, come è nata questa proposta.
L’idea è nata dal desiderio che anche gli Ucraini presenti a Carpi il 15 agosto possano partecipare alla più importante tra le tradizioni religiose carpigiane. Preparando la solennità abbiamo pensato che presentare all’«Assunta» i nostri amici ucraini adesso particolarmente bisognosi di solidarietà e di cura, sarebbe stata una bella attenzione verso di loro e un modo per ricordate ai carpigiani tutti la comune speranza della pace fra tutti i popoli e della convivenza nella giustizia.
Come sono i rapporti tra la Chiesa di Carpi e questa comunità che celebra la propria liturgia e si ritrova nella parrocchia di San Bernardino Realino?
A Carpi gli ucraini sono presenti da ben prima della dell’invasione russa della loro terra: da anni la comunità ucraina di rito greco-cattolico celebra l’eucarestia a San Bernardino Realino tutte le domeniche, con la presidenza di don Alessandro Sapunko (nella foto a fianco), che è un prete ucraino officiale nella Curia Vaticana, che viene tutte le domeniche da Roma. Alla processione dell’Assunta parteciperanno perciò non solo gli ucraini che sono a Carpi da molti anni, per così dire come immigrati per esempio come i tanti rumeni, ma anche gli ucraini rifugiati arrivati in questi ultimi mesi e che sono ospiti da noi a causa della guerra.
Quando si parla di rito greco-cattolico che cosa si intende? Si tratta di una comunità ecclesiale che è pienamente in comunione con la Chiesa Cattolica Romana?
In Ucraina sono presenti più patriarcati ortodossi, tra cui anche il patriarcato ortodosso di Mosca guidato dal patriarca Cirillo. Ma in Ucraina dal sec XVI è presenta una grossa componente perfettamente cattolica, guidata dall’Arcivescovo Shevcuk nominato da Papa Francesco. Sono una chiesa perfettamente cattolica che si distingua dai dalla Chiesa cattolica latina polo perché ha un suo diritto. Queste chiese sono chiamate chiese cattoliche sui juris, ossia regolate da un loro diritto canonico che nulla toglie alla loro cattolicità, anche se protegge la tonalità culturale greco e slava. Per esempio alcuni dei loro preti perfettamente cattolici, sono sposati perché il diritto ecclesiastico orientale lo permette proprio come ai preti ortodossi che sono anche loro di cultura greco e slava.
Come si svolgerà la celebrazione e la preghiera per la pace?
Il dato essenziale è che con il Vescovo Erio concelebrerà, accanto al Vicario generale carpigiano, anche, il sacerdote che da anni viene a Carpi per seguire la comunità cattolica ucraina a Carpi rispettando le loro tradizioni liturgiche e culturali. La presenza all’altare di don Alessandro sarà identica nel valore a quella di don Gildo semplicemente don Alessandro non celebrerà nel rito cattolico ucraino, ma in quello cattolico romano.
Maria è invocata, si pensi alle Litanie Lauretane, come Regina della pace: che dire di questo titolo così bello attribuito alla Madre di Dio?
Maria è regina della pace perché la pace è dono del Signore risorto che la propone attraverso lo spirito Santo: la pace è infatti l’estrema vittoria sul peccato e sulla guerra. Vorrei ricordare che nelle stesse litanie la Vergine è definita anche specchio della giustizia. La Madre di Gesù e anche la Madre della Chiesa ed è “piena della virtù della giustizia”, cioè santa, specchio di conformità al Volere divino e specchio di rettitudine nei rapporti con gli altri. Ella o riflette in sé la giustizia di Dio, la sua armonia, la sua verità, la sua bellezza. L’Immacolata è la più splendida immagine di Dio che sia stata realizzata in una creatura umana.