Studenti fuggiti dall’Ucraina, tra speranze e difficoltà normative
La comunità carpigiana li ha accolti per ricostruire la loro vita, concludendo gli studi e trovando un lavoro
Da sinistra, l’avvocato Monica De Virgilis, Fidel, Henry, Yajaira, don Antonio Dotti, Gianluca Magnani e Grazia Gamberini
Fidel, Yajaira ed Henry sorridono, ringraziano, si sforzano di parlare in italiano, che hanno peraltro imparato con velocità. Nei loro occhi c’è la riconoscenza verso la comunità e le persone che li hanno accolti ma al tempo stesso si leggono la speranza e l’attesa di conoscere quale sarà il loro destino. Sono stati loro i protagonisti della serata “Diario di studenti da Kiev”, secondo appuntamento con gli studenti di Kiev arrivati a Carpi nello scorso marzo grazie all’intervento di Mediterranea Saving Humans, che si è svolta a Quartirolo, promossa dalla parrocchia stressa, da Mediterranea Carpi, ed altri enti. Oltre alla cena, finalizzata alla raccolta fondi, la serata è stata soprattutto un momento di testimonianza da parte dei ragazzi e di incontro con gli avvocati Monica de Virgilis, di Modena, e Stella Arenae, di Mediterranea (in collegamento on line da Napoli), esperta nella difesa dei diritti dei migranti che hanno racconteranno il percorso dei ragazzi, la difficile sfida dei diritti fin qui ottenuti e le difficoltà normative e burocratiche che stanno incontrando per poter fare lavorare questi giovani.
Fidel, Yajaira ed Henry (insieme ad altri due amici che da qualche mese si trovano in Moldavia), sono studenti tra i 25 e i 27 anni, fuggiti dall’Ucraina a seguito della guerra e che hanno trovato accoglienza a Carpi, grazie all’associazione Mediterranea. Sono “rifugiati” ma con una peculiarità: erano in Ucraina ma non sono ucraini, bensì originari del Sud America (Ecuador e in Colombia). “Ci eravamo trasferiti in Ucraina già da vari anni per studiare e lavorare – ha spiegato Yajara – perchè in Ecuador e in Colombia le possibilità di studiare sono complicate, le università hanno costi molto elevati per noi: così abbiamo colto l’opportunità (attraverso alcune organizzazioni rivolte agli studenti) di andare in Ucraina, dove i costi per gli studi sono più economici e abbiamo anche trovato un lavoro per poter aiutare le nostre famiglie”. La guerra, la partenza da Kiev su un treno, la Polonia, l’incontro con alcuni rappresentanti di Mediterranea, l’accoglienza a Carpi.
Fidel e Yajaira, fidanzati e studenti di Medicina a Kiev, sono ospitati dalla parrocchia di Quartirolo, da don Antonio Dotti, mentre Henry alloggia da Grazia Gamberini. Yajaira ha il codice fiscale quindi può lavorare: “Durante l’estate – racconta don Dotti – ha lavorato come mediatrice nei centri estivi, aiutandoci anche nell’inclusione di bimbi ucraini. Adesso la sera va a fare le pulizie in un locale. I ragazzi invece non possono fare nulla perché non hanno il documento, ma hanno voglia di lavorare”.
Un momento della serata
I due avvocati hanno ricordato la difficoltà del percorso nel riconoscimento dei diritti: “C’è stata tanta accoglienza per gli ucraini, ma per chi viene dall’Ucraina senza esserne cittadino, il nostro Governo ha previsto un percorso più complesso. Sono giovani pieni di voglia di fare, ma che non possono lavorare. A breve avremo un incontro in Questura a Modena: ci rimettiamo al ‘buon cuore’ del Questore. Speriamo di ottenere la ‘protezione speciale’: la comunità carpigiana li ha accolti e qui potrebbero avere la possibilità di ricostruire la loro vita, concludendo gli studi e trovando un lavoro. La burocrazia e la normativa sono molto limitanti, ma noi non ci arrendiamo”.