Invecchiare bene: una responsabilità morale
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon.
L’uomo invecchia e sviluppa malattie perché le cellule dell’organismo perdono alcune caratteristiche fondamentali: come un disco al vinile che si graffia modifi candone l’ascolto, così il DNA si danneggia a tal punto da non riuscire a comunicare le informazioni in modo corretto. Diverse sono le cause che favoriscono l’invecchiamento dell’organismo, prima tra queste è l’azione dei radicali liberi (molecole o atomi particolarmente reattivi che danneggiano cellule e tessuti) favoriti da fattori inquinanti, abuso di fumo e alcol. La coesistenza di malattie immuni, patologie croniche dell’invecchiamento e malattie virali sono molto più pericolose per la vita che una pandemia, anzi, un autore le definisce le tre pandemie del XXI secolo.
Cosa deve fare l’uomo per prevenire tutto questo? Molti studi mostrano come una delle condizioni più pericolose che innescano le patologie sopra citate è l’infiammazione cronica: condizione spesso asintomatica che danneggia inesorabilmente i tessuti sani dell’organismo con conseguenze patologiche gravi come l’insorgere di malattie cardiache, artriti reumatoidi, diabete. L’infiammazione cronica indotta dalla dieta sta emergendo come un fattore significativo nell’incidenza e nella progressione di molte condizioni degenerative come l’obesità, le malattie autoimmuni, il cancro e altre già citate.
Occorre quindi iniziare a fare attenzione alla dieta non tanto per fattori estetici o ideologici ma legati alla preservazione della salute. Gli alimenti che favoriscono uno stato infiammatorio silente sono quelli ad alto contenuto proteico come la carne rossa mentre, al contrario, una dieta che aiuta a preservare l’organismo dal processo infiammatorio è quella basata sul consumo di verdure, cereali e pesce. Centrale nella lotta contro questo nemico è l’assunzione di omega-3, acidi grassi che favoriscono la produzione di ormoni che contribuiscono alla riduzione dell’infiammazione. Frutta, verdura, legumi, cereali integrali dovrebbero essere presenti in grande quantità nelle diete di ogni persona contribuendo alla salute e al rallentamento del processo senile.
Come ricordavo poc’anzi, questa attenzione desunta da studi attuali, non dovrebbe essere inserita nel programma alimentare di ogni persona solo a fini effimeri o estetici ma in una visione di cura della propria persona in quanto non padroni ma responsabili della propria vita, intesa anche come salute fisica.