È
Chiesa, Il Settimanale
Pubblicato il Ottobre 21, 2022

È un dono stare con gli ultimi

Alla cena missionaria le volontarie che sono state in missione. Ospiti speciali Stefania Facella e Manuelito.

 

La cena missionaria, secondo appuntamento nel calendario dell’Ottobre Missionario, si è tenuta sabato 8 ottobre, presso la Sala Emmaus della parrocchia di Novi. Il parroco, don Ivano Zanoni, ha accolto le ottanta persone che hanno partecipato, entusiasta di aver avuto la possibilità di ospitare un evento diocesano proprio a Novi che ha definito: “ombelico della Diocesi di Carpi” perché geograficamente si trova “nel mezzo” tra Carpi e Mirandola. Ha preso poi la parola don Antonio Dotti che ha presentato le testimoni: Ilaria Righini, rientrata dal Benin, Anna Azzi dalla Siria, Sara Prandi dal Madagascar con alcune compagne di Reggio Emilia, Laura Bedogni, Chiara Vignali, Ginevra Ravazzini. La cena è trascorsa come un momento conviviale di vicinanza e condivisione tra i collaboratori, i sostenitori, gli amici del Centro Missionario e queste giovani che hanno vissuto la scorsa estate esperienze di servizio in missione. Ospiti speciali la missionaria Stefania Facella e il piccolo Manuelito, il bimbo peruviano di 14 mesi arrivato in Italia con lei nella speranza di poter migliorare le sue condizioni di salute.

Stefania Facella, missionaria in Perù

Sono Stefania, un’infermiera missionaria, che da 10 anni vive in Perù, in un piccolo paesino della regione di Cajamarca, dove da circa 8 anni abbiamo aperto una casa di accoglienza per persone con disabilità fisica e mentale, bambini, ragazzi ed adulti provenienti da situazioni di totale abbandono o di grande povertà. Al momento sono 50 le persone da noi residenti, alle quali ogni giorno prestiamo assistenza e cure mediche. Periodicamente vengono effettuati controlli e esami in ospedale, inoltre si organizzano attività e laboratori durante la settimana, per migliorare e valorizzare i doni di ognuno dei nostri piccoli. Tanti i bisogni assistenziali, educativi e riabilitativi, ma la cosa di cui più hanno bisogno è il sentirsi accolti e amati come in una famiglia.

Il 24 agosto 2022, è arrivato Manuelito, un piccolo di 40 giorni di vita che la mamma aveva lasciato in ospedale per via di una malformazione congenita ano-rettale, unita ad una cardiopatia congenita e ad un’agenesia del rene destro. Dopo aver ricevuto le prime cure in ospedale, il piccolo aveva bisogno di una casa e di qualcuno che potesse con amore occuparsi di lui. Con gioia ho accettato di accoglierlo ed abbiamo iniziato visite e controlli per aiutarlo. Fin dall’inizio i medici hanno rifiutato di operarlo nell’ospedale di Cajamarca per via delle eventuali complicanze a cui poteva essere esposto.

Così ho iniziato a cercare in Italia qualcuno disposto ad aiutarci e grazie a Federica e Filippo, don Antonio e il Centro Missionario di Carpi siamo riusciti a metterci in contatto con la chirurgia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna e l’associazione Amaci Odv, che contribuirà a coprire i costi dell’operazione insieme al Centro Missionario di Carpi.

Il 17 ottobre è programmato il nostro primo ricovero, inizia per noi un percorso di cura che migliorerà la vita di Manuelito, di questo sono immensamente grata, tante le persone che hanno dimostrato la loro solidarietà e affetto nei nostri confronti. Vivo ogni giorno come un dono del Signore, la missione e il poter assistere gli ultimi, i poveri, che non avrebbero chi si prende cura di loro, non mancano le fatiche e le preoccupazioni, ma i loro sorrisi e la gioia che provo al loro fianco ripagano di tutti i sacrifici. Ringrazio di cuore tutte le persone che con grande generosità ci hanno sostenuto.

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