Una scelta di speranza che può aiutare tutti
Donazione di organi, tessuti, cellule: l’importanza di un sì per salvare altre vite. La referente infermieristica Ferrari: “Richiesta altissima”.
di Maria Silvia Cabri
Cuore, rene, polmone, fegato. Sono questi alcuni degli organi che è possibile donare per restituire alla vita chi vive sospeso in attesa di trapianto. Decidere di dare post mortem i propri organi è un gesto di generosità ma anche di grande civiltà. Un atto di rispetto per la vita che, però, ancora troppe poche persone nel nostro Paese dichiarano espressamente di voler compiere. Barbara Ferrari, da 30 anni coordinatrice infermieristica, da quasi due anni è stata destinata a tempo pieno ai percorsi di procurement di organi, tessuti, cellule, come riferimento infermieristico per l’Ausl di Modena.
Qual è l’approccio della nostra Ausl in tema di donazione di organi?
Il procedimento da noi è attivo da trenta anni. Negli ultimi tempi sia a livello nazionale che regionale è stata riconosciuta la necessità di avere personale dedicato. L’elemento di novità riguarda soprattutto la parte infermieristica. A livello medico, la coordinatrice per l’Ausl è la dottoressa Enrica Becchi. Insieme a lei, e con altri infermieri formati, costituiamo l’Ufficio di coordinamento per il procurement di organi, tessuti e cellule. Ne fanno parte anche gli infermieri di Rianimazione Maria Antonia Simboli e Francesco Monfrecola, nonché la coordinatrice infermieristica Serena Borlacchini. Per l’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, ci sono il dottor Samuele Boldrini, anestesista, e l’in-Giulio Da Como.
In cosa consiste il suo ruolo?
In quanto riferimento infermieristico per l’Ausl, mi sposto su tutto il territorio di competenza dell’azienda, per parlare e cercare di capire cosa può essere donato, monitorando la situazione.
Che tipi di donazione sono consentiti?
Su Carpi il procedimento è consolidato, in quanto abbiamo la Rianimazione: solo al Ramazzini è quindi consentita anche la donazione di organi a cuore battente. Per quanto riguarda la donazione multitessuto, ad esempio nel caso di giovani e di morte improvvisa, in virtù dei reparti di Cardiologia e Pronto Soccorso, viene effettuata a Carpi e, dall’anno scorso, anche a Mirandola. Potenzialmente può essere realizzata anche a Vignola e Pavullo, che hanno il Pronto soccorso, ma è necessaria la formazione del personale. Infine, la donazione di cornee (il procedimento più semplice) può essere effettuata anche laddove la morte sia causata da un tumore solido, ossia possono essere donatori anche i pazienti che muoiono per cause neoplastiche. Inoltre le cornee possono essere prelevate non necessariamente in sala operatoria ma anche nella stanza di degenza o a domicilio: proprio per questo nella realizzazione della rete abbiamo lavorato anche con gli infermieri del territorio specificatamente formati. Al riguardo esiste la “Banca delle cornee”.