Quid est veritas?
“Quid est veritas?” chiede Pilato a Gesù. È la domanda fondamentale che molti si pongono visto che la verità esiste e, una bioetica autentica, dovrà impegnarsi a cercarla. “Verum et bonum sunt idem”: è la verità che stabilisce il fondamento del bene, quindi, per capire cosa è bene e cosa è male, compito pragmatico dell’analisi bioetica, occorre saper cercare e trovare la verità. Nella “Metafisica”, Aristotele limita l’applicazione del vero/falso al discorso apofantico (dichiarativo), ovvero, alle proposizioni affermative o negative. Segue poi un’elaborazione di derivazione platonica per poi giungere al pensiero cristiano che identifica la verità con Gesù stesso.
Anche le cose create portano in loro un frammento dell’idea archetipa del piano divino: ogni creatura svela la verità che l’ha creata. Successivamente la scolastica distinguerà verità metafisica e verità logica, cioè, relativa alla conoscenza umana; senza andare oltre nella storia del ragionamento filosofico, questo è già un punto fondamentale nella nostra riflessione. Uberto Scarpelli riprende la prospettiva scolastica per criticarla, o meglio, sottolinea come la prospettiva cristiana e laica in seno alla verità, sono diametralmente opposte: mentre per i cristiani il fondamento della libertà di agire deriva dalla verità, viceversa il laico pensa e agisce liberamente raggiungendo la verità… forse sarebbe meglio dire “una” verità. Per il cristiano la verità è una ed è data, per il laico è da scoprire e da aggiustare sempre in base a ciò che il processo scientifico porta a conoscenza.
Probabilmente questo ragionamento è un po’ fuorviante in quanto modellato su due tipi di verità: l’una è quella delle preposizioni di Aristotele, l’altra è quella dogmatica della scolastica. Nel dover ragionare di bioetica per poi non solo confezionare un pensiero ma anche produrre scelte pratiche a livello di operatività medica, laboratoristica, pianificazione famigliare o altro, è indiscutibile che l’argomento non si può dirsi concluso. Se la verità deve diventare l’orizzonte di senso nel quale fare bioetica, con il desiderio di raggruppare tutti nel confronto, laici e credenti, occorre impegnarsi maggiormente per fare più chiarezza a proposito.
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