Quel sano “segno di contraddizione”
La celebrazione interdiocesana della Giornata della vita consacrata è stata presieduta dal vescovo Erio in Duomo a Modena.
di Virginia Panzani
Una lunga processione con le candele accese nelle mani ha introdotto, lo scorso 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, nel Duomo di Modena, la Santa Messa presieduta dal vescovo Erio Castellucci nella Giornata della vita consacrata. Tanti i religiosi, le religiose, i consacrati secolari, radunati dalle diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi, per celebrare questa ricorrenza con il rinnovo dei voti di castità, povertà e obbedienza. Numerosi i concelebranti, fra cui padre Gerardo Kongolo, vicario episcopale per la vita consacrata. Alla preghiera di ringraziamento a Dio e per invocare da Lui nuovi “operai” per la sua messe, si è aggiunta una intenzione particolare per Papa Francesco, che dal 31 gennaio al 5 febbraio ha visitato la Repubblica Democratica del Congo – da cui proviene un nutrito gruppo di Servi dei Poveri in servizio nella Diocesi di Carpi – e in Sud Sudan, Paesi in cui i missionari consacrati si spendono con totale dedizione per l’annuncio del Vangelo e la vicinanza ai più poveri.