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Editoriale - Emilia pronta al futuro

I punti di forza di un territorio

Emilia pronta al futuro

 

Per gentile concessione dell’Autore e dell’Editore pubblichiamo un estratto dal Prologo del volume di Franco Mosconi, “Modello Emilia. Imprese innovative e spirito di comunità”.

Perché l’export pro capite di questa regione batte inesorabilmente quello di altre grandi regioni industrializzate d’Italia e, in termini assoluti, supera anche quello del Veneto, un tempo “locomotiva d’Italia”? Perché le imprese Champions emiliano-romagnole negli ultimi anni sono cresciute di più in termini dimensionali di quelle di altre regioni italiane? Perché l’Emilia-Romagna è diventata negli anni terra di attrazione di talenti tanto da registrare in alcune provincie saldi positivi del movimento migratorio che neppure Milano riesce ad avere? Perché il tasso di occupazione femminile è superiore a quello delle altre regioni del nuovo Triangolo industriale? Perché grandi gruppi multinazionali, sia tedeschi sia americani, decidono di localizzare investimenti strategici in questa regione anziché in altre?

E ancora: che cos’hanno in comune la tecnologia cognitiva Cogito, volta a rendere l’intelligenza artificiale sempre più accessibile e conveniente, e lo stabilimento più grande al mondo per la produzione di pasta? Ancora: un distretto industriale capace di produrre i vitali dispositivi di protezione individuale, che tutti gli italiani hanno imparato a conoscere durante i difficilissimi mesi del lockdown, con i distretti specializzati nei classici prodotti del Made in Italy (alimentare, automotive, meccanica, moda, piastrelle)? Nelle pagine che seguono, cercando di rispondere a queste domande, mostreremo perché è possibile tornare a parlare di quello che, nella letteratura economica sia nazionale che internazionale, è noto da tempo come “modello emiliano”. Lo faremo concentrando primariamente la nostra attenzione sulla dimensione economica e, ancor più in particolare, sulla vitalità della sua industria manifatturiera. (…)

Le pagine che seguono rappresentano dunque una sorta di ricognizione, lungo tutta la Via Emilia, che si sforza di contaminare il mondo dell’impresa (le strategie innovative), il mondo delle istituzioni (le politiche pubbliche di investimento sul digitale e sulla formazione) e il “Terzo Pilastro” (il ruolo delle comunità territoriali). Cercheremo di gettare luce sul cammino compiuto al fine di meglio comprenderne i principi ispiratori, i risultati conseguiti, i nodi sul tappeto. La prosperità, al contrario dei famosi diamanti della pubblicità, non “è per sempre”.

 

Emilia pronta al futuro

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