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Rintocchi di festa

Al Museo diocesano di Carpi “Riscopriamo il Patrimonio Campanario”, un incontro per conoscere campane e campanili e l’arte del suono

di Sandra Losi, Direttore Ufficio Patrimonio Diocesi Carpi

Rintocchi di festa

 

Uno dei temi centrali dell’edizione 2023 della celebrazione di San Bernardino Da Siena, Patrono della Città e della Diocesi di Carpi, è quello della “festa”. Il Tavolo culturale di lavoro, nella programmazione del ricco calendario d’iniziative, ha infatti più volte sottolineato come “finalmente, dopo qualche anno di tribolazione, questa edizione riprende ponendo al centro la parola festa: ‘Festa del Patrono, della Diocesi e di tutta la città’, perché finalmente si può stare insieme, avere dei momenti comunitari, conviviali che permetteranno alla città e alla Diocesi di vivere appieno questa solennità di San Bernardino”. Nel calendario di eventi s’inserisce l’interessante convegno di mercoledì 17 maggio al Museo Diocesano di Arte Sacra, che rientra anche nella “Settimana nazionale di valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici” (15 – 21 maggio 2023), promossa dalla CEI. Al centro della riflessione ci sarà il patrimonio delle campane, “Riscopriamo il Patrimonio Campanario”, come spiega l’architetto Sandra Losi, Direttore Ufficio Patrimonio Diocesi Carpi.

Riscopriamo il Patrimonio Campanario

“Da tempo immemorabile il suono delle campane accompagna la vita dell’uomo, segnandone il tempo. La voce delle campane, con i suoi diversi significati, dagli alti campanili raggiunge tutto il territorio e convoca la Comunità alle celebrazioni liturgiche, richiama a momenti di preghiera, ma avvisa anche di pericoli imminenti. Il sisma del maggio 2012 ha inferto un duro colpo a questo importante patrimonio, ammutolendolo per i danni alle torri campanarie e alle stesse campane. In questi anni di ricostruzione, la sinergia fra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e cinque Associazioni campanarie del territorio ha dato vita ad una intesa operativa che punta a favorire e sistematizzare la collaborazione con il terzo settore nell’attività di valorizzazione e tutela dei beni culturali, nello specifico del Patrimonio Campanario storico, esempio di Bene Culturale estremamente complesso tra componenti materiali e immateriali tipiche del territorio di competenza.

L’accordo, unico nel suo genere, è una tappa molto importante sia nel processo di conoscenza del patrimonio campanario storico del territorio, e sia nel percorso di recupero, attraverso la diffusione di buone pratiche di restauro. L’incontro di mercoledì 17 maggio è mirato ad approfondire queste tematiche e al contempo riscoprire la voce di questo strumento musicale per apprezzarne non solo l’armonia ma anche le peculiarità e la funzione”.

Campane, campanili e ricostruzione post-sisma

“Negli interventi di Ricostruzione post-sisma, i pareri della Soprintendenza relativi al patrimonio ecclesiale, ed in particolare per gli interventi sui campanili, richiedono espressamente di rapportarsi con le associazioni locali che hanno condiviso con SABAP l’intesa operativa per la tutela e valorizzazione del patrimonio campanario storico, al fine di verificare la compatibilità degli interventi proposti con la tutela del patrimonio campanario dei diversi siti.

Al fine di ottemperare le richieste SABAP e perseguire obiettivi comuni di tutela e valorizzazione, l’Ufficio Patrimonio della Diocesi di Carpi e l’Unione Campanari Modenesi ‘Alberto Corni’ APS hanno avviato una collaborazione di tipo tecnico per confrontarsi periodicamente sulle modalità di intervento che consentono non solo di recuperare la struttura muraria ma anche di riprendere, ove possibile, a suonare le campane. Contemporaneamente (UP e ass. Campanari) hanno in programma eventi rivolti alla cittadinanza per sensibilizzare sul tema della tutela e per la riscoperta di questo importante patrimonio immateriale. I concerti di campane, utilizzando anche castelli a terra perché non tutti i campanili sono praticabili, consentiranno di apprezzare l’arte del suono e di riavvicinare quanta più gente possibile a riconoscerne i significati”.

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