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Il linguaggio della Chiesa nel tempo

Al Museo diocesano l’intervento dello storico fra Pacifico Sella sulla predicazione di San Bernardino

Il linguaggio della Chiesa nel tempo

 

Al Museo Diocesano a Carpi, sabato 20 maggio, si è tenuto l’incontro sul tema “Il linguaggio della Chiesa nel variare dei tempi. La predicazione di San Bernardino da Siena”, con gli interventi dello storico fra Pacifico Sella dell’Ordine dei Frati Minori, attualmente archivista provinciale a Marghera, e di monsignor Gildo Manicardi.

“Bernardino – ha affermato padre Sella – ha innovato la predicazione, in particolare quella della prima metà del ‘400, diffondendo sempre di più la disponibilità, l’apertura, che a quel tempo si stava accentuando, nel predicare in volgare. Tale movimento aveva già preso il via nella seconda metà del ‘300, ma coloro che fecero propria questa predicazione popolare in lingua vernacola, in lingua corrente, furono proprio i Minori Osservanti della prima ora, a cui a Bernardino appartiene. Sono loro che nell’ambito della questua, nell’ambito dell’apostolato, contattano i paesi vicini, le genti dei paesi vicini, e annunciano loro la parola”. Padre Sella ha, inoltre, evidenziato che in realtà “questo tipo di predicazione, eminentemente parenetico, aveva già incominciato ad essere praticata dal padre fondatore dell’Ordine, cioè da San Francesco”. Ecco allora che “gli Osservanti si sintonizzano su questa lunghezza d’onda, dimostrando una grande capacità di inserimento nella società di allora attraverso il linguaggio corrente. San Bernardino da Siena sarà il grande interprete di questo nuovo momento e il maestro fondatore di una scuola a cui si ispireranno i predicatori osservanti dopo di lui”.

Durante l’incontro sono stati presentati i risultati di una ricerca condotta fra i giovani, su cui si sofferma monsignor Manicardi nell’editoriale di questo numero di Notizie.

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