Quanto bisogno di umanità!
di Leonardo Losi
“Siete degli angeli scesi dal cielo”. Così ripeteva la signora che, martedì 23 maggio, ha chiesto disperatamente aiuto a me e ad altri volontari per spalare tonnellate di fango dalla sua casa, a pochi passi dal centro di Forlì. La cantina non esiste più, ed è tuttora coperta di fango. Dopo circa sette ore di lavoro abbiamo liberato solo parzialmente il giardino sul retro della casa, continuando a trasportare badili di fango per poi riversarli nel punto più comodo per i servizi di emergenza. Ma purtroppo non c’è solo questo: detriti, oggetti completamente rovinati, effetti personali, ammassati tutti sulle vie e che vanno trasportati a mano nei punti in cui la Protezione Civile provvederà alla raccolta.
La televisione non rende bene l’idea di quello che è accaduto. Si pensa ad un po’ di acqua entrata nelle case. Questo non è totalmente lontano dalla realtà se non fosse per la quantità e per la forza dell’acqua, che in alcune case ha divelto finestre e porte blindate. Solo il centro di Forlì non è stato colpito dall’alluvione e passeggiare in questa zona è come dimenticare per qualche istante che a pochi metri, dall’altra parte del fiume, si accede ad un’altra dimensione.
Un paesaggio apocalittico, addolcito però dai gesti di estrema gentilezza dei residenti e volontari, i quali hanno provveduto a prepararci piadine, panini e caffè. Momenti difficili, questo è indubbio; ma proprio in questi momenti si riscopre il meglio dell’essere umano e, soprattutto, appare chiaro l’estremo bisogno di umani-tà che tutti noi tendiamo a nascondere ogni giorno. Sapere che una piccola parte di te è ancora nella mente di quelle persone, che con tanto affetto hanno apprezzato il tuo gesto, è una sensazione indescrivibile.
Condividi sui Social