Nella
Chiesa, Emilia-Romagna
Pubblicato il Giugno 1, 2023

Nella prova la forza della fraternità

Le Clarisse di Forlì raccontano la drammatica esperienza dell’alluvione che ha colpito la città. L’affidamento alla Madonna della Ripa

 

Su richiesta della Redazione di Notizie, le Sorelle Clarisse di Forlì hanno accettato di portare la loro testimonianza sui momenti drammatici dell’alluvione che ha colpito la loro città. Il monastero è situato nel centro storico: la presenza clariana a Forlì risale agli anni 1256-57, ma dopo tante vicissitudini, trasferimenti, soppressioni nel corso dei secoli, dal 1892 le Sorelle hanno sede presso il complesso conventuale di San Biagio. A seguito della ristrutturazione del monastero, nella chiesa nuova, consacrata nel 2012, è esposta al culto la venerata e antica immagine della Madonna della Ripa.

Abbiamo ascoltato martedì 16 maggio, alle 19.30, l’appello del sindaco, cogliendovi un insolito tono di allarme. La pioggia cade da ore, incessante e violenta. Pur senza informazioni dirette, nelle ore successive “sentiamo” l’immenso dramma che si sta consumando a poche centinaia di metri da qui (tanto poca è la distanza che ci separa dal corso del fiume Montone): cessa la fornitura di energia elettrica, che tornerà quasi un giorno dopo; il rombo del vento e della pioggia accompagna suoni di allarme, sirene di polizia e vigili del fuoco, e il rumore degli elicotteri che passano e ripassano a bassissima quota… mai sentiti così tanti, senza sosta, per tutta la notte. Si può solo immaginare dai rumori che cosa stia accadendo, ma è certo che si tratta di qualcosa di grave, qualcosa che nessuno si aspettava dai nostri fiumi piccoli e brevi.

Mentre ci aspettiamo da un momento all’altro di veder spuntare l’acqua, labbra e cuore si aggrappano alla Madre: “Santa Maria, prega per noi…”. Preghiamo che cessi almeno la pioggia, preghiamo per i tanti che già devono fuggire per mettersi in salvo… e per tutti coloro che sono impegnati nei soccorsi. Ci ritroviamo al mattino attorno all’immagine della nostra Madonna della Ripa, stupite e riconoscenti di essere all’asciutto. Celebriamo preghiera in un clima spettrale: il Vescovo, impossibilitato a spostarsi, ci comunica che l’acqua ha invaso il seminterrato del Seminario e riempie campi e vie attorno. Un po’ alla volta cominciano a filtrare le notizie e le immagini. Interi quartieri sommersi e devastati. E lo stesso nelle città vicine, Faenza, Cesena… Come attraversare la sensazione di paralizzante impotenza? Come partecipare a tutto questo senza precipitarsi fuori a spalare fango?

Centinaia di persone lo stanno facendo, vorremmo poter dare forza alle loro braccia e sostenere il loro cuore. Inspiegabilmente preservate, ci immergiamo nello sgomento, nel dolore, nella paura, nella rabbia, pensando a chi si immerge nel fango per aiutare: tutto portiamo al Signore, gridandogli il nostro “perché?” che si impasta con quello di tutti. Ma gli portiamo anche il “grazie” per ogni vita custodita e per tanta solidarietà che fiorisce da subito. Poi, dopo un paio di giorni, arriva anche un piccolo servizio alla nostra portata: con i primi panni da lavare impariamo a conoscere l’odore del fango.

Le Sorelle Clarisse di Forlì

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