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Editoriale - Tra generazioni dialogo e incontro

Verso la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.

di Edoardo Patriarca

Tra generazioni dialogo e incontro

 

Dobbiamo essere tutti grati al Santo Padre per averci donato anche quest’anno il suo messaggio in occasione della 3ª Giornata mondiale dei nonni e degli anziani che si celebrerà il prossimo 23 luglio sul tema “Di generazione in generazione la sua misericordia” (Lc 1,50). L’immagine dell’abbraccio fra la giovane Maria e la più anziana Elisabetta, che il Papa ha scelto come icona evangelica di questo testo riempie di emozione e di gioia. Emozione, perché attraverso il gesto dell’incontro vediamo l’affettuoso rispetto, l’amicizia, la solidarietà che devono stare alla base del dialogo fra generazioni differenti. Gioia, perché nella concordia fra le generazioni, nel volersi bene gli uni gli altri e nel tradurre questo sentimento nella quotidianità della vita è possibile lo sviluppo delle nostre comunità e la storia della salvezza si rende concreta in mezzo a noi. Nella bellezza di un incontro fra due donne di età differenti vediamo anche il cammino dell’umanità che in questo momento invoca la pace.

E’ un richiamo a valorizzare, nei principi e nei fatti concreti, il dialogo intergenerazionale come via maestra per la costruzione di una società solidale, rispettosa, giusta nei rapporti fra i suoi componenti, concretamente attenta alle persone più deboli. In particolare, il dialogo fra le persone più anziane e le persone più giovani è la strada da preferire per concretamente assicurare un futuro equilibrato alle giovani generazioni perché la saggezza dei più avanti in età possa aiutare i più giovani nella realizzazione della propria vita. Il Papa nel messaggio sottolinea la vicinanza temporale, e non solo, fra la Giornata mondiale della gioventù e la Giornata mondiale dei nonni degli anziani e questa vicinanza non è casuale: chi viene prima nello scorrere del tempo può aiutare coloro che vengono dopo a costruire il proprio futuro. Con riconoscenza accogliamo l’appello del Papa rivolto ai giovani perché prima di partire verso Lisbona, dove si celebrerà la Giornata mondiale della gioventù, si rechino a trovare i propri nonni o anche un anziano che non ha altri accanto a sé.

Ogni estate gli anziani vivono ancor più duramente la solitudine che genera sconforto, questo ricordo delle persone più abbandonate può avvenire nella comunione di un incontro, perché giovani e anziani insieme possono veramente aiutarsi reciprocamente. La superficialità e il rimpianto nascono da un’errata interpretazione del senso della vita ed avvelenano il presente di molti da qui l’invito del Papa agli anziani a dare senso ai giorni restando impegnati nel volontariato, nel farsi prossimi dei coetanei più sfortunati, impegnandosi nelle attività culturali, nei viaggi sociali, nelle opere di assistenza. Se come anziani abbiamo ancora forze da donare alla costruzione del bene comune e un po’ di esperienza è bene condividerle con i giovani perché le giovani generazioni non compiano i nostri errori ma, attraverso quel che di buono abbiamo fatto, possano migliorare ulteriormente la nostra società.

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