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STI di Reggio Emilia, studiare teologia è occasione di crescita

Lo Studio Teologico Interdiocesano (STI) di Reggio Emilia propone un percorso di studi di livello accademico, aperto a tutti, per ottenere il Baccalaureato in Teologia, titolo di studi universitari di 1° ciclo riconosciuto a livello europeo

STI di Reggio Emilia, studiare teologia è occasione di crescita

Foto Pagina Facebook Studio Teologico Interdiocesano

 

Lo Studio Teologico Interdiocesano (STI), con sede a Reggio Emilia, offre dal 1968 l’opportunità di un percorso di studi teologici di livello accademico, percorso con il quale si ottiene il Baccalaureato in Teologia, titolo di studi universitari di 1° ciclo riconosciuto a livello europeo. Lo STI è sostenuto dalle Diocesi di Modena-Nonantola, Reggio Emilia-Guastalla, Carpi e Parma, ed è affiliato alla Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna di Bologna, presso la quale si possono ottenere i due gradi accademici successivi: Licenza in teologia (2° ciclo) e Dottorato in teologia (3° ciclo).

Le testimonianze di due ex studenti riportate qui sotto raccontano con sfumature diverse le opportunità, le motivazioni e i frutti di questo percorso. Per sua natura la teologia unisce il rigore scientifico nella ricerca a partire dalle sue fonti proprie e la dimensione discepolare della vita cristiana, che accomuna docenti e studenti della medesima comunità accademica.

 

Dalla Scrittura alla ricchezza del sapere teologico

Anima di tutto il percorso di studi è la Sacra Scrittura, approfondita anzitutto nei vari corsi di esegesi biblica dell’Antico e del Nuovo Testamento. Sempre a partire dalla Scrittura, la Teologia si ramifica in diverse aree disciplinari per approfondire i molti aspetti della vita cristiana. Attraverso le evoluzioni di pensiero e di azione che la storia della Chiesa ha conosciuto, i differenti corsi propongono una sintesi che renda ragione oggi della speranza cristiana. La Teologia Fondamentale indaga la relazione costitutiva tra un Dio che si rivela e l’uomo che risponde. La Teologia Sistematica approfondisce la comprensione degli elementi qualificanti il credo cristiano: Gesù Cristo e la Trinità, la Chiesa e i Sacramenti, l’uomo che cammina nella storia e il suo destino escatologico. Teologia Morale, Teologia Spirituale, Teologia Pastorale, Liturgia e Diritto Canonico si occupano poi della dimensione pratica della vita cristiana: dalla ricerca etica sul bene alla preghiera, dalla forma che qualifica il popolo di Dio al suo agire missionario e pastorale. Ampio spazio è dato inoltre allo studio della filosofia, perché il “sapere della fede” che la teologia offre sia inserito dentro al cammino culturale dell’umanità e posto in dialogo con esso.

 

Alcune note tecniche: Anno Accademico 2023-2024

Lo studio della teologia è aperto a tutti. È possibile iscriversi come studenti ordinari, frequentando regolarmente le lezioni e sostenendo gli esami. Si ha anche la possibilità di partecipare alle lezioni da studenti ospiti, scegliendo alcuni corsi per poi sostenere gli esami corrispondenti. Per chi desiderasse completare tutto il percorso teologico in un maggior numero di anni, è possibile frequentare singoli corsi come ospite e, al termine, iscriversi come studente ordinario, contando sul riconoscimento di tutti gli esami sostenuti in precedenza. Infine, è offerta l’opportunità di iscriversi come studente uditore.

Complessivamente il percorso consta di 5 anni accademici, per un totale di 300 ECTS (sistema europeo per calcolare i crediti accademici). Le lezioni si tengono martedì, mercoledì e venerdì mattina, dalle 8.20 alle 12.30, e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 16.25. Nell’AA 2023-2024 il I semestre inizia martedì 26 settembre e termina venerdì 22 dicembre, mentre il II semestre correrà tra martedì 6 febbraio e venerdì 24 maggio.                                                      Per domandare informazioni o chiarimenti e per iscriversi invitiamo a rivolgersi alla segreteria dello Studio Teologico Interdiocesano (sti-re@diocesi.re.it, 0522.406813) o al segretario, don Luigi Orlandini (3491981209).

 

Testimonianze di ex studenti

Sono Eleonora, un’insegnante di religione ormai da diversi anni.

Il percorso formativo allo Studio Teologico è stato una fonte di arricchimento per la mia fede e la mia relazione con Dio. Fin dal primo giorno ho respirato un’atmosfera accogliente e stimolante. Ho riconosciuto negli insegnanti passione per il proprio lavoro, espressa nella cura spesa nel preparare le lezioni. Ho riconosciuto in questo un invito a esplorare la fede, a pormi domande e cercare risposte personali.

La comunità è stato un altro elemento prezioso: ho incontrato persone provenienti da diverse realtà e con variegate esperienze di vita e di fede, unite dal desiderio di conoscere e comprendere sempre meglio Dio e la Sua rivelazione, in modo da accoglierne gli aspetti essenziali.

L’ambiente stimolante, la crescita personale e il sostegno comunitario hanno contribuito a rendere il cammino accademico molto significativo. Sono grata delle conoscenze acquisite e dell’opportunità di condividere l’esperienza con persone diverse.

Consiglio vivamente il percorso dello STI! E’ un’opportunità di approfondimento della conoscenza teologica, necessaria per chi desidera diventare un insegnante di religione e preziosa per tutti i discepoli del Signore, ed uno spazio di crescita umana e spirituale.

Eleonora Poletti

 

Non ricordo esattamente il momento esatto in cui mi sono innamorato della teologia. Tuttavia, ho bene in mente un elaborato che ho dovuto produrre per il corso di metodologia, previsto al primo anno. La professoressa ci aveva chiesto di scrivere quale fosse la missione del teologo, la sua vocazione, a partire da alcune fonti e dalla nostra (pur breve) esperienza. È stata la prima occasione in cui mi sono interrogato davvero sul senso di un percorso di studi del genere, che a oggi, purtroppo, non trova ancora la giusta valorizzazione nella vita della Chiesa – specialmente per un laico.

Ricordo ancora meglio la mia risposta: il compito del teologo è “custodire il fuoco”, quando tante volte il rischio è di ritrovarsi ad “adorare le ceneri”. L’espressione non è mia, viene da Mahler. Lo vediamo tutti: la Chiesa fatica a trovare una postura sensata nel nostro mondo, e tante volte si ritrova arroccata nella difesa delle sue idee. In questo senso, la teologia è un antidoto formidabile, perché il teologo ha esattamente il compito di produrre una sintesi dell’annuncio di Gesù che sia capace di parlare ai propri contemporanei. L’importante è proprio fare in modo che il fuoco – la salvezza offerta da Cristo – sia scoppiettante di vita, ancora in grado di scaldare ed illuminare nel buio della notte. Viceversa, diveniamo adoratori di ceneri quando siamo più preoccupati della salvezza delle idee che non di quella degli uomini.

Ma l’idea di custodire il fuoco ci salva anche dal rischio opposto, che corriamo pensando di essere noi stessi i produttori del fuoco, ognuno con il suo piccolo focolare. Questa seconda “conversione”, maturata nel percorso di studi, è stata la più incisiva sulla mia esperienza di credente. Rendermi conto, insomma, che non ero io a dovermi inventare la salvezza e che la Chiesa giusta non era solo quella che avevo in mente. Ancora meglio: mi accorto, studiando teologia, di fare parte di un popolo che cammina nel tempo, di inserirmi in un solco già tracciato.

Pietro Barani, laico di Modena

 

 

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