Cordoglio per la morte di Bruno Ghidoni
A lungo membro del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Notizie. Il ricordo grato della comunità diocesana nell'omelia di don Carlo Malavasi
Si è spento nella mattinata di oggi, giovedì 31 agosto, a Carpi, Bruno Ghidoni, a lungo membro del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Notizie, editrice per un trentennio del settimanale della Diocesi di Carpi, impegno che aveva accettato, dopo la pensione, mettendo a disposizione le sue competenze di bancario.
Venerdì 1° settembre, alle 21, in San Giuseppe Artigiano a Carpi, si reciterà il Rosario.
Le esequie saranno celebrate sabato 2 settembre, alle 10, sempre in San Giuseppe, con partenza alle 9.30 dalla camera mortuaria.
Il direttore Luigi Lamma, la redazione e l’amministrazione di Notizie si stringono nella preghiera alla moglie Angela, al figlio Andrea, con la nuora Cristina e il nipote Enrico, al figlio Giulio, e a tutti i famigliari per la perdita del carissimo papà e nonno
Bruno Ghidoni
Ricordiamo con profonda gratitudine l’amico Bruno per la totale dedizione con cui si è occupato dell’amministrazione del settimanale Notizie, le tante ore ed energie donate al servizio delle comunicazioni sociali nella Chiesa di Carpi e il servizio alla sua parrocchia di San Giuseppe Artigiano. Preghiamo perché il Signore lo accolga al banchetto della vita eterna, ricompensandolo per il bene compiuto, e doni consolazione e speranza ai suoi famigliari.
Sabato 2 settembre la chiesa di San Giuseppe ha raccolto tante persone intervenute per salutare nella fede l’amico Bruno Ghidoni e per essere accanto ai suoi familiari, la moglie Angela, i figli Andrea, con Cristina ed Enrico, e Giulio, con espressioni di affetto e di gratitudine. A presiedere il rito funebre don Carlo Malavasi, concelebranti don Andrea Zuarri e don Adam Nika, già vicari parrocchiali in San Giuseppe. Nel corso e al termine della celebrazione eucaristica il ricordo grato del gruppo sposi e della comunità di San Giuseppe, del Movimento dei Focolari e degli ex colleghi di lavoro. Questa l’omelia di don Malavasi.
Ci sono anch’io sono fra le persone ‘fortunate’ che hanno goduto dell’amicizia e della collaborazione di Bruno Ghidoni. Prima di tutto per la comune condivisione della spiritualità dell’Unità; poi per un suo determinante aiuto nella gestione del settimanale della diocesi Notizie. Infi – ne, ma non ultimo per importanza, per la vicinanza al suo cammino in questi ultimi mesi di soff erenza. Con gratitudine verso Bruno e verso tutti quelli che lo hanno incontrato metto a disposizione la breve omelia proposta al suo funerale, come commento alle parole del Signore: “Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, entra nella gioia del tuo Signore”. Lo faccio in tre momenti. Primo momento Ecco le parole che hanno scritto alcune persone che hanno condiviso il cammino della vita e della fede con Bruno: “In Bruno ho visto una umanità positiva, un equilibrio intelligente nella vita privata e nel suo lavoro. Prezioso è stato il suo servizio alla nostra comunità parrocchiale di san Giuseppe e al movimento dei focolari”; “Evidenti e fruttuose sono state la sua sensibilità e la sua amicizia. Sorprendente per me è stata la sua sobrietà e mitezza, e molto preziosa, perché molto grande, la sua fede”; “E’ stato un fratello caro, una fortuna, quindi un dono importante, – averlo potuto incontrare e conoscere”; “E’ sempre stato al servizio, della famiglia, dell’Opera di Maria, della nostra Chiesa, non ultimo per il settimanale Notizie”; “Ha amato ogni prossimo che gli è passato accanto”. Queste parole non sono una lode alla sua persona, ma per riconoscere che il Signore ha seminato nella vita di Bruno tanti talenti e riconoscere i tanti frutti che questi talenti hanno portato. Sono, quindi, parole per ringraziare. Secondo momento Dico qualcosa di questi giorni di prova, alcuni passaggi spirituali che i miei occhi hanno visto. So di dire movimenti dell’anima diffi cili. Provo a dirli adagio, con grande rispetto e altrettanta riconoscenza. E’ stato il lavoro di Dio, un lavoro che per alcuni aspetti, viviamo o potremo vivere anche noi. Noi, ciascuno, siamo molto importanti per il Signore, siamo il suo ‘unico bene’. Chiamo questi momenti “passaggi”. • Il cambiamento fra avere io la forza di aiutare ed ora invece avere bisogno, avere tanto bisogno di essere aiutato: è un cambiamento molto diffi cile. E’ un passo profondo, forse necessario per l’umiltà, che l’amore del Signore ci fa fare. • Sentirsi poveri spiritualmente nell’anima è più diffi cile rispetto ai momenti in cui ci sentiamo ricchi di grazie. Più diffi cile, ma più fruttuoso. Non avere paura quando ci sentiamo poveri, ho cercato di restare sereno quando Bruno mi diceva che si sentiva molto povero. C’è il lavoro di Dio. IN RICORDO DI BRUNO GHIDONI 30.05.1939 – 31.08.2023 • Avvertire con dolore la propria lontananza da Dio – Bruno non ha mai dubitato del suo Amore, ne è sempre stato certissimo – avvertire la nostra lontananza da Dio è una grande prova che fa tremare tutto la torre della nostra fede… ma è il segno inconfutabile di una grande vicinanza nostra a Dio e di Dio a noi. Il lavoro di Dio su Bruno, su ciascuno di noi si fa ancora più incisivo. Dio vuole essere desiderato, chiamato, cercato. Per potersi dare ancora di più a noi. • Ancora uno stato d’animo che ho visto in Bruno. Sentire molto forte, più forte di tutto il resto, il peso della nostra umanità e delle nostre colpe, e quindi non poter più contare su noi stessi, su qualche cosa di buono, e quindi invocare come unica ricchezza la misericordia, anche questo stato d’animo indica una ancora maggiore vicinanza a Dio, una più forte unione con Lui. E’ l’amore di Dio che ci puri- fi ca; una purifi cazione che vale molto di più del ricordo del bene compiuto, un ricordo ormai da tempo scomparso. In questi momenti si impara che il lavoro di Dio su di noi vale molto di più, è molto più fruttuoso del lavoro che facciamo e che dobbiamo fare noi. • Infi ne in Bruno ho visto – ogni volta quando lui si consegnava tutto alla misericordia del Signore e poi riceveva l’Eucarestia sempre tanto desiderata – una gioia purissima, limpida… in quei momenti Bruno faceva risplendere ai miei occhi la presenza di Dio nella sua vita. In quei momenti la sua gioia ha illuminato anche me. Anch’io ho preso più fi ducia, più confi denza sul lavoro di Dio Amore nella nostra vita. Anche in quel momento Bruno è stato un dono per me mi incoraggiava, senza saperlo, a lasciare ancora più campo libero, disponibilità all’azione del Signore. Terzo momento Abbiamo impiegato tante parole per dire qualcosa di Bruno del suo cammino umano e spirituale. Sono sicuro che abbiamo detto ancora poco, molto poco. Al Signore ne basta una sola di parole per dire tutto, per dare tutto. Ecco la sua parola: “Bruno… bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, entra nella gioia del tuo Signore!”. Tu, Bruno, prega per noi.