Condannati a vivere per sempre?
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon
La cosa, per certi versi, è molto singolare: la maggior parte delle persone non credono nell’eternità cristiana, sono convinte, nel loro materialismo ateo, che occorra spendere tutto nei pochi anni che ci è dato di vivere, però, al contempo, ricercano e sono estremamente attente a tutto ciò che potrebbe allungare la vita, non da ultimo, mettere a punto tecniche di ibernazione. Nel mese di luglio, in molti hanno drizzato le orecchie, alla pubblicazione di uno studio che rivela come alcuni vermi cadano in una sorta di letargo quando non ci sono per loro condizioni ambientali favorevoli. Questo letargo, chiamato criptobiosi, è presente anche in altri organismi, si attiva attraverso meccanismi semplici di risposta a condizioni ambientali avverse bloccando tutti i processi metabolici.
Alcuni di questi vermi, dal tardo Pleistocene, sono rimasti “in letargo”. I ricercatori hanno scoperto che, se questi organismi vengono idratati, sia la specie Caenorhabditis elegans, sia Panagrolaimus kolymaensis, aumentano la produzione di uno zucchero, chiamato trealosio, che ha una funzione determinante per il loro comportamento. Questo ritrovamento estende di decine di migliaia di anni la criptobiosi più lunga mai segnalata. I piccoli vermi addormentati erano già stati estratti nel 2018 ma questo studio ha permesso anche di datare il ghiaccio nel quale si trovavano a circa 40 metri sotto la superfi cie del suolo, da oltre 45.000 anni. In ambito scientifi co è risaputo dell’esistenza di organismi che riescono a mettere in pausa la loro vita quando l’ambiente non è dei migliori ma, fi no ad oggi, nessun animale era stato in grado di vivere così a lungo.
Nel 2021, alcuni ricercatori annunciarono di aver riportato in vita antichi organismi multicellulari nel permafrost siberiano dopo 24 mila anni. Il precedente record di “rianimazione” per un nematode è stato stabilito da una specie antartica che ha riacceso il suo metabolismo dopo solo poche decine di anni. Tutte queste scoperte potrebbero riaccendere anche in noi umani il desiderio di vivere per tanto tempo, magari spegnendoci quando le condizioni non sono favorevoli per noi… può darsi, per ora, accontentiamoci di vivere al meglio la vita che c’è stata donata.