Un’italianità più colorata
“Festival della Migrazione”, il portavoce Patriarca ne traccia un bilancio, evidenziando gli interventi necessari, anche politici.
di Maria Silvia Cabri
Si è conclusa con successo l’ottava edizione del “Festival della Migrazione”, la rassegna promossa da Fondazione Migrantes, Porta Aperta, Unimore e Crid (Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità Dipartimento di Giurisprudenza Università di Modena e Reggio Emilia). “Liberi di partire, liberi di restare”, il titolo di questa edizione che, dal 25 al 28 ottobre, si è proposta di sviluppare un confronto approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso come quello delle migrazioni, andando oltre lo stereotipo e il luogo comune. Edoardo Patriarca, portavoce del Festival, e tra i relatori dell’incontro “Senza sviluppo, non c’è libertà di restare”, che si è svolto in Sala Duomo il 27 ottobre, traccia un bilancio della manifestazione e della complessa situazione migratoria.