La
Attualità, Mirandola
Pubblicato il Novembre 10, 2023

La Fondazione Scuola di Musica Andreoli incrementa le attività di inclusione

Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”: nell’Area Nord di Modena la musica è sempre più inclusiva, corsi e progetti per 232 giovani con disabilità e Bes

 

Negli ultimi cinque anni, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, si è verificato un importante balzo in avanti nel numero di allievi con disabilità e Bisogni Educativi Speciali (Bes) che nell’Area Nord di Modena frequentano corsi o che sono coinvolti in progetti della Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli”. Gli studenti con disabilità iscritti ai corsi individuali sono infatti passati da 52 a 78, mentre il numero complessivo degli studenti coinvolti nelle varie progettualità, condivise con le scuole del territorio, è passato da 121 a 154.

Complessivamente, si è dunque verificato un incremento pari a quasi il 35% (da 173 a 232) di ragazzi che hanno ottenuto l’accesso a questa fondamentale opportunità di crescita, socializzazione e inclusione. Ciò ha comportato, tra l’altro, l’aumento degli insegnanti specializzati da 20 a 28, con il naturale incremento dei momenti di formazione e specializzazione curati dal Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asl di Modena-Distretto di Mirandola e da Renzo Vianello, professore emerito dell’Università di Padova con il quale esiste una collaborazione ormai decennale.

I numeri confermano dunque la crescita della Fondazione “Andreoli” come strumento di accoglienza, benessere e inclusione e come luogo dove fare musica significa fare comunità.

«La funzione della musica – dice Alessandro Vanzini, coordinatore del dipartimento Didattiche Inclusive della Fondazione “Andreoli” – viene ad essere un rilancio della socialità, della relazione, del rapporto di ciascun individuo con i suoi pari e con gli adulti di riferimento, di consapevolezza, di inclusione. I bambini e le bambine e i ragazzi tutti, in particolare, hanno bisogno di divertirsi per apprendere concetti, di tessere relazioni sociali, di condividere la propria individualità creativa per diventare essi stessi motore propulsore di nuovi processi di apprendimento. Hanno bisogno di costruire confrontandosi e supportandosi, ascoltando quando necessitano di aiuto e sostenendosi quando comprendono la bellezza di poter offrire aiuto. Condividere difficoltà risulta essere una risorsa per tutti nel trovare soluzioni comuni».

Per raggiungere questi importanti risultati nei vari gruppi di musica d’insieme, oltre ai docenti di sostegno, è stata inserita la figura del tutor coetaneo. «Il Progetto Tutoring – prosegue Vanzini – consiste nel formare giovani diplomati, laureati e/o laureandi, alunni ed ex alunni della Scuola di Musica in un percorso di accoglienza, sostegno ed aiuto nei confronti dei ragazzi più in difficoltà che possa favorire attraverso un’azione trasversale (didattica e sociale) la partecipazione di tutti alle attività di musica d’insieme della Scuola di Musica. Come riconosciuto dalle più recenti ricerche scientifiche, l’integrazione scolastica in ogni ordine e grado di scuola oltre ad essere una grande opportunità per chi è più in difficoltà, è anche un grande arricchimento umano e culturale per i ragazzi normodotati, che durante il loro percorso dimostrano prestazioni superiori e si rivelano e crescono come persone e cittadini migliori».

La sfida della Fondazione è ora quella di aumentare il personale docente in affiancamento. «Nell’anno scolastico 2023/24 – conclude Vanzini – sono coinvolti 16 insegnanti e 10 tutor per l’inserimento di 53 alunne ed alunni con disabilità in 10 gruppi di musica d’insieme e cori. Si tratta di un impegno, anche economico, molto importante, fortemente voluto dai soci fondatori: Comune di Mirandola, Unione Comuni Modenesi Area Nord e Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che con il loro sostegno sottolineano e avvalorano la mission sociale, educativa ed inclusiva della Scuola di Musica, dimostrando grande sensibilità, lungimiranza e concretezza».

 

Alessandro Vanzini

 

 

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