Festa di Santa Cecilia con il Vescovo e le Corali riunite
Mercoledì 22 novembre, in Cattedrale, Messa per la festa di Santa Cecilia, patrona dei musicisti, presieduta dal Vescovo Erio Castellucci con le Corali riunite e il Corpo Bandistico Città di Carpi
Mercoledì 22 novembre, alle 20.30, in Cattedrale a Carpi, il vescovo Erio Castellucci presiederà la Santa Messa in onore di Santa Cecilia patrona dei musicisti. L’animazione liturgica sarà a cura delle Corali riunite della Diocesi di Carpi, dirette dalla maestra Paola Bulgarelli, con Elena Cattini all’organo, e accompagnate dal Corpo Bandistico Città di Carpi, diretto dal maestro Pietro Rustichelli. Tutti sono invitati a partecipare.
Corali riunite della Diocesi di Carpi
La ricorrenza della festa di Santa Cecilia offre l’occasione per ricordare che nella Diocesi di Carpi è attivo il gruppo delle Corali riunite che offre il proprio servizio nell’animare alcune liturgie, quelle solenni e di particolare rilievo nell’anno liturgico. Il gruppo si ritrova per le prove a cadenza quindici- ed accoglie volentieri quanti, uomini e donne, si sentono portati per questo servizio, per il quale non sono richieste specifiche competenze musicali. Chi desidera ulteriori informazioni ed eventualmente partecipare alle prove può rivolgersi alla Segreteria diocesana di Carpi (tel. 059 686048) che provvederà a metterlo in contatto con i referenti, don Mauro Pancera, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, e il manale estro Alessandro Dallari.
Cecilia, perché patrona dei musicisti
Vissuta nel III secolo dopo Cristo, Cecilia fu una nobile romana convertita al cristianesimo. Volle consacrare a Dio la sua verginità, tanto da riuscire a convertire al cristianesimo anche il suo sposo, il nobile Valeriano. La “Passio” della Santa riferisce che gli sposi furono martirizzati su ordine del prefetto dell’epoca, il giudice Almachio, che aveva ripreso la persecuzione dei cristiani. Sul luogo dove sorgeva la casa di Cecilia sorse la basilica a lei intitolata in Trastevere e lì furono traslate le sue spoglie mortali. Il culto popolare di Santa Cecilia, patrona dei musicisti, pur non essendo musicista, si riconduce, secondo l’interpretazione più plausibile, all’errata interpretazione dell’antifona di introito della Messa nella festa della Santa.
Nello specifico – con riferimento al banchetto delle nozze di Cecilia, quando poi avrebbe confessato al marito di aver consacrato la propria verginità a Cristo – il testo del canto in latino recita: “Cantantibus organis, Cecilia virgo corde suo soli Domino decantabat dicens; fiat Domine cor meum et corpus meum immaculatum ut non confundar” (Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa). Dunque, mentre gli strumenti musicali profani suonavano, Cecilia cantava a Dio interiormente. Da qui l’interpretazione secondo cui Cecilia cantava a Dio con l’accompagnamento dell’organo. Si cominciò così, a partire dal XV secolo a raffigurare la santa con un piccolo organo portativo a fianco.