Pensare con le mani nella Bottega 4.0
“Lo sportello di Notizie”: Guido Zaccarelli, consulente d’azienda, docente Unimore, e Cavaliere al Merito della Repubblica, interviene su questioni inerenti il vivere quotidiano
Le idee che favoriscono la nascita di un progetto si svelano all’improvviso innanzi ad un bisogno osservato da una prospettiva differente, per lungo tempo rimasta disattesa perché immersi nel fare quotidiano. Scomporre la complessità di un problema, e ricondurlo ai minimi dettagli, facilita la soluzione e con essa la messa in strada di nuove opportunità. L’arte del vasaio facilita il cambio di prospettiva e la rapidità con cui la materia prende forma grazie alla stretta relazione esistente tra l’idea e il fare con le mani. La tecnologia ha assunto nelle aziende un ruolo da protagonista, che molti dichiarano assoluta, per una presenza che impone comportamenti servili grazie a procedure standardizzate che limitano l’azione umana. La sua presenza, in realtà, codifica i comportamenti delle nostre vite. Non dobbiamo dimenticare che alla base della cultura digitale c’è quella analogica e l’azienda del futuro deve necessariamente diventare sempre di più un palcoscenico dove entrambe si esibiscono alla ricerca di un nuovo rapporto tra tecnologia e umana quotidianità.
L’azienda è una bottega speciale, ed unica nel suo genere, nella quale coesistono idee e saperi con competenze differenti che necessitano di essere portate a fattore comune per dare luogo ad una visione d’insieme del mondo lavorativo e la persona è al centro, nel suo significato più alto non subordinato alla tecnologia. È un viaggio imprescindibile per recuperare un concetto che sembra essersi frantumato innanzi ad un mondo pieno di macchine che si muovono e producono. Nelle aziende è necessaria la presenza sempre maggiore di persone che “Pensano con le mani” che sappiano lavorare, trasformare e modellare ciò che la macchina non in grado da sola di realizzare. E sempre più importante è la presenza di un pensiero aperto, attento alle soluzioni pratiche senza dimenticare il valore della ricerca scientifica che aiuta l’uomo nel suo lento progredire nel tempo. Un movimento che non si può fermare ma a cui è opportuno assegnare il giusto valore se si vuole intercettare un futuro sempre più concreto e meno dipendente dalla cultura digitale. È bene ricordare che, come afferma l’architetto e designer tedesco Walter Adolph Gropius, gli specialisti sono persone che ripetono sempre gli stessi errori.
Questo consente di affermare l’importanza di alimentare l’idea che abbiamo posto all’inizio, la necessità di disporre di una visione d’insieme e delle competenze necessarie per plasmare la materia, renderla disponibile all’uomo sotto forma di oggetto. Per fare questo servono ancora persone che “Pensano con le mani” perché questo sarà il futuro in grado di unire il mondo analogico con quello digitale. Ed è una opportunità che va data a tutti. Il cuore del lavoro è l’accessibilità sociale dove fare nascere “la bottega 4.0”, un nuovo rinascimento forte della tecnologia e di un artigianato di alta qualità che condividono le conoscenze del saper fare per ripensare alla vita, al lavoro e all’umana esistenza.