Brina e galaverna. Conosci le differenze?
MeteoPix, una rubrica a cura di Pietro Contini
Scopriamo insieme similitudini e differenze di questi due fenomeni che caratterizzano la stagione invernale e che spesso vengono confusi! La galaverna si presenta soprattutto durante i mesi freddi, generalmente da novembre a marzo. La galaverna è costituita da aghi o più spesso da scaglie ghiacciate e si verifica in presenza di nebbia e temperature che assumono valori negativi. Nebbia, temperature basse e vento debole o assente causano il passaggio delle goccioline d’acqua da vapore acqueo a ghiaccio in sospensione nell’atmosfera e quindi danno origine alla galaverna, che si riproduce su elementi solidi, trattasi molto spesso di alberi o qualsiasi tipo di arbusto. Quindi, più semplicemente, la galaverna è nebbia che gela. Il curioso fenomeno della galaverna non va confuso con un altro processo fisico, quello della brina. La galaverna si forma in seguito a un processo di sopraffusione, nel quale il vapore acqueo della nebbia si trasforma in ghiaccio in sospensione, mentre la brina si forma con il fenomeno del brinamento. La sopraffusione è il processo di raffreddamento delle goccioline d’acqua al di sotto della loro temperatura di solidificazione; il brinamento, invece, è il passaggio fisico dallo stato aeriforme allo stato solido delle gocce d’acqua. La differenza è sottile e non è scontata, ma se rileggete attentamente la frase precedente e provate a immaginarlo vedrete che riuscirete a cogliere il significato. Talvolta, quando il vento è più forte, le scaglie di ghiaccio che si formano hanno una forma più allungata e prendono il nome di calabrosa. La calabrosa, dunque, si forma spesso ad alta quota quando i cristalli di ghiaccio sottoposti a vento intenso vanno a formare “lame di ghiaccio” lunghe anche 10/20cm.