Il paziente è persona
Umanizzazione della cura: interviene Emilia Gianotti, coordinatrice infermieristica dell’U.O. di Oncologia del Ramazzini
di Maria Silvia Cabri
Per “umanizzazione” s’intende quel processo in cui si deve porre il malato al centro della cura, rendendo i luoghi di assistenza e i programmi diagnostici terapeutici orientati quanto più possibile alla persona, considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica. Un concetto sempre più diffuso e che segna il passaggio da una concezione del malato come mero portatore di una patologia a quella di persona con i suoi sentimenti, le sue conoscenze, le sue credenze rispetto al proprio stato di salute. Come spiega Emilia Gianotti, coordinatrice infermieristica dell’U.O. di Oncologia dell’ospedale Ramazzini di Carpi.
“Umanizzazione” in ambito medico: può considerarsi un elemento di cura?
L’umanizzazione è un elemento essenziale per garantire la qualità dell’assistenza e quindi può essere considerata essa stessa come elemento di cura. Migliorare l’assistenza soprattutto dal punto di vista della persona produce effetti diretti sui cittadini/ utenti, ed indiretti anche sui costi dell’assistenza sanitaria. C’è, in effetti, una relazione forte tra i luoghi di cura, le pratiche medico e la soddisfazione degli assistiti.